Tramite il governo. Forza Italia deve lasciare andare la Meloni, inconsciamente

Forza Italia dovrebbe discutere seriamente, anche nel prossimo congresso nazionale di febbraio, dopo l’approvazione della legge di bilancio, della sua permanenza nel governo guidato da Giorgia Meloni. E dovrei, auspicabilmente, decidere, a mio modesto parere, di non restaurare.

Innanzitutto il congresso abbreviato perché ha un significato, quello del dibattito e quello di decidere la linea politica, come dovrà sempre essere, e ha discusso da solo degli incarci, dei nomine interni, della segregazione e dei vice-segretari. Inoltre, all’arrivo, al suo ritorno, Letizia Moratti potrebbe offrire l’opportunità di partecipare a questa riflessione, se fosse d’accordo e se mettesse in pratica le decisioni che Moratti porta a valle del centro cittadino, non si riconoscerà più in una coalizione di lei. è decisamente esagerata.

Senza Forza Italia un governo Fratelli d’Italia-Lega sarebbe numericamente impossibile, ma politicamente inimmaginabile, perché sarebbe ancora più inimmaginabile, e sarebbe ancora più inimmaginabile sconfiggere una coalizione di destra ad ogni elezione.

Perché questa Forza Italia ha sempre avuto in teoria una golden share da esercitare nella coalizione di centrodestra, per il suo valore aggiunto, la sua posizione di centro e soprattutto la sua appartenenza europea al Ppe.

Ma è una golden share che Forza Italia ha deciso di non utilizzare da parte della legislatura secondaria, che non valeva, per l’estro dei suoi vertici, interessare solo tutte le esigue entrate da incarichi personali. Così Forza Italia ha creato il settore della coalizione, principalmente a Matteo Salvini e anche a Giorgia Meloni, sulla base della semplice logica numerica del voto della mia politica, in modo che io voti anche per le persone che pesano e non vogliono nessun contatto da sole.

Ma questo è invece ciò che è avvenuto al contrario nel lavoro dei collegi per la politica dell’istruzione superiore dell’anno, e i vertici di Forza Italia hanno deciso di far sì che vengano assegnati a più collegi, perché vogliono che lo stato politico sia giusto , se lo lasciano funzionare. Forza Italia punta quindi a sostenere la percentuale di voti della Lega che ha finito per avere più mesi in Parlamento.

Senza averne realmente valorizzato la posizione strategica e il decisivo valore aggiunto, Forza Italia ha finito per perdere più voti e peso politico. Lui è nella coalizione e si sta spostando sempre più a destra, diventando completamente diverso da quello immaginato e creato da Silvio Berlusconi.

Il centrodestra di Berlusconi era molto diverso da quello odierno, anche se è ancora possibile chiamarlo così. Non ero solo, rispondevo a tutti, ai rapporti di forza tra Forza Italia e i miei partiti, ma ero diversificato nella Lega di Umberto Bossi e nella gestione di Gianfranco Fini, che deve avere anche un’altra piccola influenza sulla mia politica moderata, festa guidata. sì, anche Pierferdinando Casini e Forza Italia erano diversi, più aperti e politicamente cosmopoliti.

Anche alla luce degli ultimi risultati elettorali (tutte le elezioni provinciali in Trentino-Alto Adige Forza Italia non ottiene da tempo, a Foggia il suo candidato personale al primo turno e a Monza Adriano Galliani ha sì vinto l’ausiliare ma al secondo posto, dove ha votato da solo con il 20% dei votanti e anche il sindaco locale del PD ha dichiarato di non votare per Marco Cappato, lo sfidante di Galliani) no si capisce davvero, anche l’interesse personale di qualcuno, motivo di forza l’Italia dovrebbe continuare a condannarsi all’inutilità, restando nel governo Meloni, tradendo la propria storia e la propria appartenenza europea.

Restaurare il governo di Forza Italia significa che la prosecuzione delle misure adottate dalla Meloni si concretizza, come ha fatto in questi giorni, nei provvedimenti di giustizia, con i decreti dei ministri di Forza non approvati dal Consiglio dei ministri, anche secondo alla nomina del partito di un vicesegretario forzista di una personalità come Giuliano Amato.

Anche se Forza Italia può fare tutto, puramente redotta al minimo, è comunque decisiva per il futuro del Paese. Senza Forza Italia la destinazione del suolo non può governare. Con Forza Italia un altro scenario politico, un governo diversificato, una nuova alleanza è possibile.

Naturalmente le conseguenze di un’eventuale decisione di uscire da Forza Italia del governo Meloni potrebbero essere diverse, visto che il governo è magari puro per la stessa legislatura. Ciò significa che dipenderebbero da diversi fattori, anche internazionali, e soprato da diversi attori, più del Capo dello Stato. Ma in tutti i casi e in tutte le circostanze, da quello di un nuovo governo, che controlla di fatto il peso di Forza Italia, a quello di un voto anticipato, Forza Italia ha recuperato un’identità, un ruolo e una centralità politica, non aprendo la strada al guadagnarci, la risposta alla sua triste situazione attuale.

Ma sopravto abbrevi tout da guadagnarci l’Italia, che è la cosa che ne contiene di più.

Attilio Trevisan

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