è la linea del Piave

Altro che “linea del Piave”, dirla con Licia Ronzulli. In Basilicata rischia di diventare il palcoscenico su cui si ritrova ancora Forza Italia, che dovrà adorare – come ha fatto la Lega per la Sardegna – la volontà “equilibratrice” di Giorgia Meloni, che dopo aver investito l’amico Paolo Truzzu, la Il sindaco di Cagliari, nuovo candidato governatore dell’isola, ad aprile aveva puntato direttamente su Vito Bardi e Alberto Cirio (Piemonte) e su due governatori di Forza Italia. Ma gli azzurri fanno muro; Antonio Tajani lo ha detto chiaramente: “Per quanto ci guarda, non esiste ipotesi alternativa” dei governatori uscenti. Saranno loro – si sostenie per ora in campo forzista – i candidati del centrodestra perché “sono in alta classifica, i migliori per vincere avendo approvato bene”, insiste il segretario di Azzurro in pectore. Forza Italia si eleva quindi alla posizione dei suoi rappresentanti più celebri: non solo blinda la corsa al bis dei ‘suoi’ du risk de mire ghiste (con il nome di Pasquale Pepe, ex senatore e federale di Matteo Salvini). Ho potenziato il pianoforte Si, di un candidato civico, che ha suonato il soprato in Basilicata.

La Lega “se ne faccia una ragione”, dicono sempre in zona Azzurra mentre il partito si prepara a superare la soglia dei 30 anni – ricordando, il 26 gennaio, l’annuncio della campagna elettorale di Silvio Berlusconi in un video del 1994, che gottò storia – si mobilita inoltre per il recupero consensuale e per la difesa dell’incendio verso il luogo in cui si trova il terreno. La lotta inizia e coincide con il periodo dei congressi: da nord a sud, il passaggio dalla Capitale al domani dovrebbe essere eletta Luisa Regimenti. Nel frattempo la tensione nel centro-destra resta alta, anche se ciò dovesse accadere. Fratelli d’Italia non confermano – come dice anche Fi – che non esista un terzo mandato dei presidenti di regione: al momento non si tratta nemmeno del doppio mandato del capo del governatore, figurato da un governatore, e ragionamento. . Si è invece fermata la settimana scorsa la Lega che tutelava il prossimo Consiglio dei ministri – probabilità convocato giovedì – che potrebbe sbloccare i mandati dei sindaci dei comuni fino a 15mila abitanti.

Ma non c’è più la candidatura regionale. Ed è per la Sardegna che tutto è avvenuto sotto il cammino, per la Basilica e prefigura ogni altro scenario, con Bardi che è lì, parla esplicitamente della sua disponibilità a corrispondere alla sua professione. Sceglie il plurale per dirlo (“Ci candidiamo, come coalizione, per governare la prossima legislatura”) convinto che “per cambiare rotta e vederne gli Faitti occore unamante più di qualche anno”. Lo ha detto Bardi rispondendo alla lettera aperta di uno studente interrogato sulla situazione delle famiglie povere. Non c’è il suo nome nella discussione e Licia Ronzulli ha detto: “La Basilicata è la nostra linea del Piave. Non possiamo allontanarci”, ha sentito la vicepresidente del Senato. Il piemontese Cirio è intoccabile, come ha sottolineato il ministro Paolo Zangrillo: “Nessuno l’ha mai messo in discussione, neanche gli alleati”. C’è anche l’ipotesi di un altro insediamento potenzialmente centrale, anche questo più lungo di quello dell’Unione Urbana Cairo di Milano, che non disprezza il suo stato. Per lui se è spesa hier Letizia Moratti (“Chi si mette a disposizione della propria città credo possa essere un valore aggiunto”), e anche l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, che ha addirittura fatto l’esempio di Mario Draghi che “ha “Anche se è la moderazione di questo luogo e di questo sinistro”, ma il suo nome Giorgia Meloni non convergerà maggio.

Attilio Trevisan

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