Fratelli d’Italia, nome di peso per Meloni: Sorella alla segreteria politica, Milani chiede Congresso

A quasi un anno dalle elezioni politiche che hanno incoronato il primo partito italiano, consegnando le chiavi al governo, Fratelli d’Italia, nell’estate alle prime informazioni di nomine di peso per il consolidamento della propria struttura organizzativa in vista dell’Europa, l’incontro chiave del 2024, come testimonia la scelta del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (video) della fiducia di sua sorella Arianna la guida al partito FDI “Adesioni e sicurezza politica”. Oltre a gestire il tesseramento e le liste elettorali, la società del ministro Francesco Lollobrigida avrà il compito di verificare le iscrizioni e la loro regolarità.

In Fdi c’è chiede il Congresso

Nella falange di via della Scrofa – apparentemente monolitica – è questo ciò che si stacca definitivamente dai giochi del “cerchio magico” del presidente del Consiglio, la scalpita e invoca un momento di confronto (leggasi congresso) per ottenere spazi e politiche rappresentazione. “Il tema del congresso sembra essere lontano dall’Orizzonte, ma non se ne parla più. “Eppure serve come occasione per confrontarsi al nostro interno per avere maggiore slancio verso le elezioni europee”, dice il deputato della FDI Massimo Milaniin rappresentanza dello spicco dell’attuale dei ‘Gabbiani’ che fa da vicepresidente alla Camera Fabio Rampelli (video) E durante il Gennaio Scorso, pochi giorni prima del voto regionale nel Lazio, è stato “ridimensionato” dalla Meloni con la scelta di sfilare allo stesso Milani alla guida della federazione romana di Fratelli d’Italia per trasmettere la testimonianza al toscano Giovanni Donzelli.

La corrente dei “Gabbiani”.

La decisione del leader di FDI è arrivata dopo la fiera organizzata oggi “Gabbiani” al teatro Brancaccio, presentato agli iscritti al FDI come un incontro elettorale del partito in realtà dedicato alla campagna elettorale di due candidati ‘rampelliani’ del consiglio regionale del Lazio. Il siluramento di Milani ha provocato un piccolo terremoto all’interno della federazione regionale della fiamma tricolore: una “guerra fredda” che, nonostante il rifiuto di riti pubblici e attestazioni di fedeltà alla causa meloniana, continua a tracciarsi, mentre i sondaggi continuano a favorire il presidente del Consiglio festa.

Milani: “Serve un maggiore coinvolgimento di tutti”

“La regia della Meloni – puntullizza infatti Milani – non è assolutamente in discussione, cosa che i miei colleghi hanno scoperto”. La nomina della strega del primo ministro, responsabile della volontà e della segregazione politica, “fotografa una situazione che, qui, non mi appartiene perché complicata. Peraltro è una persona ampiamente pubblicizzata”, afferma l’ex coordinatore romano del Fdi, che aggiunge: “Il problema non lo rispondono i fiduciari. È vero che uno dei componenti della gestione della responsabilità è un fiduciario, questo non vale la pena dirlo. L’auspicio, però, è che in futuro è una questione di maggiore coinvolgimento di tutti”. Secondo Milani “c’è un confronto interno tra tutte le forze politiche”. Il partito – osserva – è in crescendo, l’unico ad essere animato è l’FDI che si sta sciogliendo al suo interno: è una destra sociale, più innovativa e conservatrice. Abbiamo esperienze cattoliche molto importanti. Le anime sono tante e il merito della Meloni finora è quello di aver unito queste anime nel partito: dal democratico Rotondi al super libertario Tremonti, per molti versi trovato casa in FDI”.

Gli altri nominati

Una casa divenuta molto grande, per cui, a deta dei ‘rampelliani’, “e che rende ora necessario un momento di confronto interno”. Momenti tipici di confronto sono anche i congressi. Il 2024 – conclude Milani – può essere il momento ideale per festeggiare, di fronte all’Europa”. Finora il fronte congressuale di Ipote e i vertici di FDI non hanno risposto ad uno scroll spaziale “È non è una priorità”, ha affermato Giovanni Donzelli all’inizio di luglio, confermando la responsabilità dell’organizzazione FDI nella nuova serie di nomine che aveva notato, tra gli altri, in occasione della promozione di Francesco Filini, responsabile del programma FDI e. Sarah Kelany alla guida del dipartimento di immigrazione. Sul fronte del governo, invece al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari Verrà affidato il compito di facilitazione e rapporti tra l’esecutivo e Via della Scrofa, nonché la pattuglia parlamentare di Fdi.

Attilio Trevisan

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