Un uomo rumeno è stato trovato quasi decapitato in un campo in Italia

Un uomo rumeno è stato trovato quasi decapitato in un campo alla periferia di Roma. Per ora i carabinieri non hanno arrestato l’autore, ma hanno una cerchia di sospetti.

L’uomo viveva in un quartiere frequentato da senzatetto, hanno detto le autorità. La vittima, di un villaggio della contea di Iași, era all’estero da 15 anni.

Il corpo senza vita del rumeno è stato ritrovato 3 giorni fa, in un campo alla periferia di Roma, in un grande container adibito al trasporto di merci.

Il 53enne aveva con sé solo una carta d’identità, scaduta da anni, secondo la famiglia.

Parenti e vicini del villaggio di Cărbunari, comune di Grajduri, sono scioccati da quanto accaduto.

“Sapevo che era alla Roma.
-Com’era quando viveva in campagna, quando era qui?
-Era un bravo ragazzo. Era calmo, al suo posto?
-Si si.
-Era a Roma, gli ho parlato una volta e mi ha detto che stava posando i ciottoli per le strade.
– Quindi nell’edificio?
-Si si.
– Ha detto che stava bene.
– È andato all’estero per guadagnare soldi?
– Sì, sì, per quello, sì”.

“Ma è tornato comunque?
– Non viene da anni. Era un ragazzo del villaggio, andò all’estero da giovane. È stato bello.”

Gli abitanti del villaggio raccontano che l’uomo, quando era in Romania, beveva alcolici. Ma ciò non ha causato alcun problema.

Uomo: “Era un bravo ragazzo. Andava a lavorare, per guadagnare un centesimo, se n’è andato di qui molto tempo fa. Era un po’ più duro, era più rumoroso”.

La famiglia attende i risultati dell’autopsia, eseguita dalle autorità della Penisola. Certo è che l’uomo ha lavorato in Italia senza forme legali, dicono i parenti. La stampa italiana scrive che il rumeno è stato trovato quasi decapitato, con numerose ferite riportate, molto probabilmente, con un oggetto appuntito. Per il momento si è sentito solo un amico della vittima, quello che ha chiamato la polizia e ha annunciato la morte.

La famiglia si sta impegnando per rimpatriare il corpo senza vita.

Constantin Zamfirache, sindaco del comune di Grajduri: “Ora, se ci viene chiesto aiuto, daremo loro un aiuto e noi, per quanto possiamo, dobbiamo portarlo nel Paese, se ci viene chiesto”.

I parenti sperano di poter dare all’uomo assassinato una sepoltura cristiana e finalmente scoprire le circostanze in cui è avvenuto il crimine.

Tarso Mannarino

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