Stato di emergenza in Italia per la siccità: oltre 850.000 persone ricevono razioni d’acqua

A causa della siccità in Italia, più di 850.000 persone ricevono acqua con la loro razione.

In Sicilia, Italia, è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa della siccità e i residenti ricevono razioni d’acqua.



Acqua con la razione offerta agli abitanti della Sicilia a causa della siccità

GIUSTO evz.ro, la Sicilia sta affrontando una delle più gravi crisi idriche della sua storia recente, causata da una prolungata siccità. La situazione ha raggiunto proporzioni allarmanti e il governo regionale ha dovuto dichiarare lo stato di emergenza per gestire questa crisi. A distanza di più di dieci anni dal verificarsi di una carenza idrica così grave nella regione, le conseguenze si fanno sentire pienamente, soprattutto nel settore agricolo.

Secondo gli osservatori questa potrebbe essere considerata la terza peggiore crisi idrica mai registrata. L’impatto sull’agricoltura è estremamente grave, con il rischio che la mancanza di pioggia porti ad una riduzione della produzione di grano e ad una riduzione delle dimensioni dei frutti. Per rispondere a questa crisi, all’inizio di febbraio il governo regionale, sotto la guida di Renato Schifani, ha dichiarato lo stato di calamità naturale.


“La Sicilia è l’unica regione in Italia e una delle poche in Europa a essere in zona rossa per mancanza di risorse idriche. La stessa situazione si riscontra in Marocco e Algeria”, specifica un comunicato della regione. Questa crisi colpisce agricoltori e allevatori, che già nel 2023 sono stati colpiti da gravi fenomeni atmosferici.

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Diventa obbligatorio il razionamento dell’acqua potabile

Per porre rimedio alla situazione, il governo Schifani ha nominato commissario il direttore generale della Direzione dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta. Si occuperà di semplificare le procedure e sostenere le spese della transumanza, esentare i pascoli pubblici dal canone di locazione e concedere i primi contributi di 5 milioni di euro alle aziende per l’acquisto di foraggi e l’approvvigionamento in acqua.

Lo stato di emergenza è solo la punta dell’iceberg di una situazione che è in caduta libera da diversi anni. Il razionamento dell’acqua potabile diventa obbligatorio per la prima volta in quasi tutta la regione e non solo in alcune città. Il livello delle acque del Lago Rosamarina, vicino alla città di Palermo, è sceso drasticamente a causa delle scarse precipitazioni.

Ma le cause di questa crisi non sono solo “climatiche”. “Da tre decenni la Regione non ha una buona struttura gestionale, non ci sono stati nuovi progetti e i lavori di manutenzione non sono stati eseguiti adeguatamente”, commenta Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi. Per gli enti locali la situazione è critica e, senza un intervento rapido, c’è il rischio concreto che i cittadini rimangano senza acqua nel giro di poche settimane.

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“Circa il 10-15% dell’acqua è già razionata in 55 comuni. Tuttavia, da lunedì 4 marzo, il razionamento dell’acqua verrà attuato in più di 93 comuni, interessando 850.000 abitanti. In alcuni casi, la razionalizzazione potrebbe arrivare al 45%” Massimo Lo spiega a Euronews Burruano, direttore operativo di Siciliaque.

Pertanto, la crisi idrica in Sicilia non è solo un problema temporaneo, ma riflette carenze sistematiche nella gestione delle risorse idriche e richiede un’azione immediata e duratura per affrontarle efficacemente.

Mirella Giovinco

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