Un rumeno ricoverato in Italia si è acceso una sigaretta mentre era collegato alla macchina dell’ossigeno. L’esplosione lo ha ucciso

Un rumeno di 53 anni è morto in un ospedale della Sicilia in seguito ad un’esplosione da lui stesso provocata. Secondo i primi dati, l’uomo voleva accendersi una sigaretta in salotto mentre era collegato a una macchina per l’ossigeno.

Subito dopo l’esplosione, è scoppiato un violento incendio e un denso fumo ha invaso l’intero reparto, provocando l’evacuazione di diversi pazienti.

L’allarme è stato lanciato quando enormi fiamme hanno divampato in una sala al secondo piano dell’ospedale di Agrigento. Lì è stato internato anche il romeno di Caraș-Severin, di 53 anni, residente da tempo a Canicatti. L’uomo aveva problemi di salute e una settimana fa le sue condizioni sarebbero peggiorate ed è stato curato dai medici.

L’amico del rumeno: “Lo hanno trasferito lì, è un ospedale polmonare. Negli anni precedenti non poteva più lavorare, si trovava in una situazione sfavorevole”.

Constantin Codreanu, amico del rumeno: “Qui non c’è nessuno. Era un gran lavoratore, ma gli è sempre piaciuto bere qualcosa, gli piaceva una sigaretta”.

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L’uomo era collegato a una macchina per l’ossigeno. Dai primi dati risulta che si è tolto la maschera e ha provato ad accendersi una sigaretta. Ma la scintilla dell’accendino provocò un’esplosione, seguita da un incendio. Sul posto sono intervenute in breve tempo diverse squadre di vigili del fuoco e polizia.

Gabriele Terranova, giornalista Grandangolo Agrigento: “Questo dispositivo ha preso fuoco accendendo una sigaretta. Sono stati evacuati anche altri pazienti, quelli nelle immediate vicinanze. Una vera tragedia.”

Il rumeno è stato trovato senza fiato dai soccorritori. Altri cinque pazienti, colpiti dal fumo denso, sono stati evacuati.

L’incendio ha distrutto solo il soggiorno dove è avvenuta l’esplosione, ma le autorità parlano di danni ingenti in tutto il quartiere.

Irene Milisenda, giornalista del Grandangolo Agrigento: “Sono arrivati ​​anche specialisti da Palermo per indagare e conoscere nel dettaglio la dinamica dell’esplosione. Le autorità sanitarie valuteranno i danni e decideranno se trasferire i pazienti in altre strutture mediche. »

L’indagine è coordinata dai pm della Procura di Sciacca. Secondo i primi accertamenti i dispositivi medici funzionavano normalmente e il flusso di ossigeno era garantito entro i parametri adeguati.

Serena Megna

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