Ha ucciso sua moglie in una rissa perché non guadagnava più bene in video chat, a Iași

La procura del tribunale di Iaşi è stata invitata ad arrestare in contumacia l’imputato Alexandru Robert Constantin, 30 anni, accusato di aver commesso il reato di omicidio contro un membro della sua famiglia.

Si è infatti rilevato che nel periodo 2016-2022 l’uomo ha ripetutamente esercitato atti di violenza fisica nei confronti della moglie Alina (motivata dal fatto che non percepiva più entrate regolari dalle attività di videochat) colpendola con i pugni e piedi in diverse zone del corpo ed in particolare nella zona cranica provocando molteplici traumi cranio-cerebrali che hanno portato al continuo deterioramento del suo stato di salute dopo la produzione iniziale di un ematoma sotto-cronico durale con recidiva frontale destra e installazione di igromi emisferici.

Questi si sono evoluti nel contesto delle ultime complicate aggressioni fisiche di broncopolmonite e alla fine hanno portato alla morte della moglie.

Le immagini di Alina picchiata dal marito sono state rese pubbliche. Fornito alle forze dell’ordine anche dai suoi colleghi che fanno videochat.

“Doveva avere una certa somma, dipendeva da quanto le chiedeva di fare la sera, e per tutto il tempo era stressata e in questo terrore che doveva guadagnare questa somma o più”, dice una delle colleghe di Alina . , che non l’ha mai vista piena di lividi.

Per 10 anni Alina ha lavorato in video chat e per 10 anni sarebbe stata picchiata dal marito, ex cantante di manele diventato impresario.

In primo luogo, Alina è stata operata, ma in seguito le percosse sono continuate, quindi Alina è finita di nuovo in ospedale, in coma. Un mese dopo morì. Aveva 28 anni.

“Nel periodo 2016-2022, il nominato Alexandru Robert Constantin ha esercitato ripetutamente atti di violenza fisica contro la moglie, Ramona Alina, colpendola con i pugni e le gambe in diverse zone del corpo ed in particolare a livello della testa, provocando molteplici lesioni craniocerebrali. che ha portato a un continuo deterioramento del suo stato di salute”, ha affermato il portavoce dell’accusa presso il tribunale di Iaşi.

Il ragazzino, invece, è rimasto con il padre, nonostante le testimonianze, nonostante le prove, nonostante l’ordine di protezione che la polizia aveva emesso in passato.

Il bambino era a conoscenza delle percosse, ne aveva assistito anche durante le sessioni di videochat della madre. Era persino arrivato alla protezione dei bambini con un occhio ferito, ma ha mentito dicendo di essersi ferito al campo ed è tornato da suo padre. Ora è andato con.

L’individuo ha preso il bambino ed è scomparso all’inizio di luglio. Proprio quando i pubblici ministeri hanno chiamato per convocarlo in procura per accusarlo formalmente della morte della moglie. Sapeva di essere colpevole, quindi è scappato. Ma non da solo, ma con il bambino di 8 anni di cui ci sono indizi e prove che abbia partecipato ai ripetuti abusi contro la madre.

Fonti investigative affermano che l’individuo ha già portato il figlio fuori dal Paese e ci sono indicazioni che si trovi in ​​Italia. Verrà processato perché in questo momento può camminare liberamente, non ha restrizioni.

Tarso Mannarino

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