Grave siccità in Italia. Diverse regioni hanno dichiarato lo stato di emergenza

La siccità si sta diffondendo rapidamente in tutta Italia, con il prosciugamento di fiumi e bacini idrici. È probabile che le previsioni di temperature più calde peggiorino le cose. Diverse regioni italiane hanno già dichiarato lo stato di emergenza.

Diverse regioni italiane hanno già dichiarato lo stato di emergenza, cercando di liberare fondi per contrastare la crescente crisi idrica, mentre le associazioni agricole affermano che quest’anno la produzione diminuirà nelle aree coltivate chiave.

“La combinazione della peggiore siccità degli ultimi anni e delle temperature che hanno raggiunto i 40 gradi a fine giugno stanno portando l’Italia a una drammatica situazione economica e ambientale”, ha affermato l’ente irriguo ANBI.

La peggiore siccità degli ultimi 70 anni

Il fiume più lungo d’Italia, il Po, che attraversa le principali regioni settentrionali e fornisce circa un terzo della produzione agricola del Paese, sta affrontando la peggiore siccità degli ultimi 70 anni.

“Il Po continua a registrare un livello basso lungo tutto il suo corso”, ha detto ANBI: “La portata si è dimezzata in due settimane, scendendo a poco più di 170 metri cubi al secondo”, aggiungendo che la portata deve essere di 450 cm/s per evitare il ingresso di acqua salata dal mare e distruzione di terreni agricoli.

I Grandi Laghi del nord del Paese sono già al di sotto o prossimi a livelli record e anche il livello dei bacini naturali dell’Italia centrale è diminuito. Il Tevere è ai minimi da diversi anni, mentre la portata del fiume Aniene si è dimezzata.

Le previsioni per il resto del mese aumentano la preoccupazione

La regione Lazio Roma centro ha dichiarato lo stato di emergenza questa settimana, imponendo restrizioni in alcune comunità, compreso il divieto di usare tubi dell’acqua e riempire le piscine, secondo Reuters.

Giovedì un progetto finanziato dall’Agenzia spaziale europea ha affermato che settimane di clima caldo hanno innalzato la temperatura superficiale del Mediterraneo di circa 4°C al di sopra della media 1985-2005.

“Capire esattamente cosa sta succedendo con il clima attuale è sempre più importante man mano che i cambiamenti iniziano ad avere un impatto concreto sulla vita quotidiana”, ha affermato Gianmaria Sannino, responsabile della modellazione climatica dell’ENEA.

Le previsioni meteorologiche per il resto del mese si aggiungono alla preoccupazione, con temperature che dovrebbero essere di 10-12°C sopra la norma la prossima settimana, con punte fino a 44°C nelle isole della Sardegna e della Sicilia.

Tarso Mannarino

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