Viaggio nella politica italiana #10 [podcast]

Manifestazioni in tutta Italia contro la violenza sulle donne, anche nelle piazze sindacali e in quella del PD (la maggioranza partecipa al rispetto alle mobilizzazioni del 25 novembre) a testimonianza di quanto sta accadendo nell’opinione pubblica interna, nonostante i sondaggi degli ultimi mesi evidenziano una situazione di staticità quasi surreale, di fronte alle numerose richieste provenienti sia da questioni interne (la discussione sul bilancio) che internazionali (le guerre in Ucraina e Gaza).

Veri uomini – Il sistema che li “uccide” non è solo

La luna di miele del Governo Meloni con gli italiani, almeno con una loro parte, è dunque al tramonto. Ma in questo momento non entriamo in una vera e propria zona di trasmissione di questo malcontento crescente e di una proposta politica di capacità di rappresentanza.

Il Governo si trova di fronte a numerose difficoltà: alcune sono concrete (sulla copertina della Finanziaria Cortissima, tutelata senza possibilità di modifica; un pericoloso precedente per la nostra democrazia), altre sono citate o addirittura create ad arte. Le affermazioni del ministro della Difesa Crosetto su una possibile ingerenza del Magistrato nella vita politica del Paese, giunte tra l’altro pochi giorni prima del rinvio al giudizio del sottosegretario Delmastro per rivelazione del segreto d’ufficio, riecheggiano il berlusconismo plus e in quel momento c’è un po’ come “mani avanti”, un po’ che cerca di creare tensioni tra i poteri dello Stato in vista di una riforma della giustizia annunciata più di un anno fa ma non ancora attuata .

Le parole di Crosetto sulla “opposizione alla giustizia” all’ombra del torrente del giudice di Delmastro

E se la spinta propulsiva iniziale può perdere qualcosa, e la Meloni continua a godere di un altissimo consenso personale e di un forte accreditamento internazionale, ma in cambio tra la selezione di negozi online politica di nominarla ‘la politica più concreta dell’Europa’. La decisione appare più come un sogno di risposta unica e precedente nella sua vita di settembre 2022 per la possibilità di rottura dei patti economici continentali (con il presidente del Consiglio e quasi tutti in continuità con il governo Draghi) che nasce da una un reale riconoscimento del suo operato, tenendo conto dei dati non eccellenti dell’economia del nostro Paese e della grande promessa elettorale fatta nel primo anno di governo.

Intanto il vento di destra soffia forte anche nei Paesi Bassi, dove il partito xenofobo ed euroscettico di Geert Wilders ha avuto la meglio in tutte le ultime elezioni politiche. Ma questo, al momento, non basta per governare (l’Olanda ha un sistema proporzionale puro; Wilders dovrà trovare un accordo con altri gruppi che dovranno dotarsi nei primi giorni di strumenti di previsione convenzionali più completi) e proiezioni sul prossimo voto Gli europei dimostrano che le forze unite della destra sono a soli 20 secondi dal raggiungimento di una maggioranza autonoma assoluta. Attualmente, la coalizione cosiddetta “Ursula” (PSE, PPE e ReNew), dell’attuale presidente della Commissione europea della Leyen, ha confermato e votato per confermare la sua posizione, da mio che ha saputo riuscire ancora una volta di tutto . In Spagna Pedro Sanchez ha realizzato il suo personale capolavoro strategico ed è riuscito a restare al potere, rendendo l’analisi delle dinamiche europee ancora più complessa e certamente non unica.

Nel frattempo ci avviciniamo a un grande tornado di elezioni amministrative e regionali, e possiamo vedere tutti i conflitti interni a tutte le coalizioni di Roma e percepirne solo alcuni: ​​Meloni a chiede più spazio per i suoi candidaturei , put in discussione i governatorati studenteschi di Sardegna e Basilicata; Il centrosinistra non riesce a trovare una sede per la successione di Antonio Decaro a Bari e Dario Nardella a Firenze, e non ha ancora preso una posizione chiara sulla possibilità di una proroga di tre mandati elettorali (in scadenza) per i presidenti delle Regione. , rimetterebbe in pista Michele Emiliano in Puglia e (ancora più indigesto per il segretario Schlein) Vincenzo De Luca in Campania.

In questo momento, nella stasi generale dei sondaggi nazionali, è proprio la vicende locale che (fors) meriterebbe maggiore attenzione per capire in quale direzione proseguire il nostro cammino nella politica italiana.

La conversazione con Dino Amenduni si svolge con il contributo di Mattia Dilettiche inserisce Scienze politiche e politiche pubbliche presso l’Università La Sapienza di Roma.

Musica: Fabri Fibra, Colapesce, Dimartino – Propaganda

Direttore: video

Attilio Trevisan

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