Un uomo d’affari di Sibiu ha fatto fortuna sfruttando la prostituzione in Italia, dove ha costretto le ragazze minorenni a prostituirsi. Dopo 15 anni ha ricevuto la sua punizione

Un uomo di 46 anni è stato pre-arrestato dalla Corte d’Appello di Alba Iulia sulla base di un mandato paese europeo e deve essere consegnato alle autorità italiane per scontare una pena detentiva lì.

Cristian Gheorghe S., imprenditore di Mediaș, provincia di Sibiu, è stato condannato dalle autorità giudiziarie di Venezia a 6 anni e 8 mesi di reclusione e 20.000 euro di multa, di cui 5 anni e 8 mesi da scontare e 17.000 euro di multa a seguito del domanda di grazia parziale.

L’uomo è stato processato per il fatto che durante il periodo Febbraio 2005 – Giugno 2006, sulla base della stessa delibera penale ea diversi intervalli temporali, ha organizzato la tratta di esseri umani costringendo diverse ragazze rumene (soprattutto minorenni), con atti di violenza e minacce, a praticare la prostituzione nelle città di Venezia -Mestre , Jesolo e altri luoghi.

Ha organizzato la loro attività di prostituzione di strada e ha beneficiato di gran parte dei profitti ottenuti e ha facilitato l’immigrazione clandestina e la permanenza in Italia delle donne trafficate. Fu riconosciuto colpevole di continua complicità nella prostituzione minorile, di volersi prostituire, di favorire e sfruttare la prostituzione, di favorire l’ingresso illegale in Italia di stranieri a scopo di prostituzione.

“La persona ricercata, sentita, ha dimostrato di non essere d’accordo con la sua consegna all’Autorità Giudiziaria italiana per l’esecuzione della sentenza per gli atti asseritamente commessi nel territorio dello Stato italiano. Tuttavia, ha manifestato la propria disponibilità di collaborare con le autorità italiane al fine di chiarire il fatto di non essere a conoscenza dei fatti a lui attribuiti La persona ricercata ha beneficiato di una grande intesa da parte della Corte d’Appello di Alba Iulia, avendo la possibilità di agire in Italia per ottenere la riapertura del procedimento penale, in quanto, nell’ambito del mandato europeo di Fermarene consegue che non si è presentato di persona al processo penale in Italia”, indica la decisione del tribunale di Alba Iulia.

Allora, fino al 9 novembre 2021, ovvero per un periodo di circa 7 mesil’uomo è riuscito a ottenere un’udienza presso la Corte di Cassazione di Roma per analizzare l’ammissibilità della sua richiesta di riapertura del processo.

“La data del processo è stata fissata solo per il 10 febbraio 2022, sebbene la Corte d’Appello di Alba Iulia abbia informato le autorità italiane dell’urgenza del procedimento per l’esecuzione del mandato d’arresto europeo. Le autorità giudiziarie italiane non hanno comunicato alcuna posizione in merito al mantenimento o revoca del mandato d’arresto europeo, sebbene siano stati espressamente richiesti.

Il rifiuto di acconsentire alla consegna è piuttosto basato su circostanze personali (ha figli in Romania, possiede un’impresa) e non ha motivato il rifiuto di eseguire il mandato. In tale contesto, sullo stato del procedimento dinanzi ai giudici italianila persona ricercata deve capire che ha un interesse diretto ad essere portata davanti a un giudice italiano che si pronuncerà con urgenza sulla richiesta di riapertura del processo penale in Italia”, indica anche la decisione della Corte d’Appello.

Così, in data 9 novembre 2021, la giustizia rumena ha deciso di dare esecuzione al mandato d’arresto europeo emesso il 16 marzo 2021. L’uomo è stato posto in custodia cautelare, per essere consegnato alle autorità giudiziarie italiane.

Tarso Mannarino

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