Un lavoratore italiano è stato licenziato dopo essere stato sorpreso in malattia con secchi d’acqua. Il giudice gli dà ragione

Un dipendente di un’azienda italiana licenziato dopo essere stato sorpreso a fare la spesa mentre era in congedo per malattia ha ottenuto in tribunale il risarcimento dei danni.

Un dipendente di un’azienda di lavorazione dei metalli è stato sorpreso a fare commissioni e a visitare amici mentre era in congedo per malattia, ma il tribunale di Brescia ha stabilito che il suo licenziamento non era giustificato.

Secondo la decisione del Tribunale del lavoro di Pavia è stata condannata l’azienda che ha licenziato il lavoratore sorpreso a fare la spesa mentre era in malattia. Il dipendente, che presentava un certificato medico per forti dolori alla schiena, è stato licenziato dopo essere stato sorpreso ad acquistare diverse casse d’acqua.

La decisione del giudice è stata favorevole al dipendente, ritenendo illegittimo il suo licenziamento. L’azienda del settore metallurgico dovrà pagare ai suoi ex dipendenti un importo di 7.600 euro, oltre alle spese legali.

I fatti, riportati dal quotidiano La Repubblica, sono avvenuti nel marzo dello scorso anno. Un lavoratore temporaneo di 40 anni presenta un certificato medico per lombalgia acuta, ma il datore di lavoro nutre dubbi sulla veridicità della sua malattia. Così ha assunto un investigatore privato per verificare se il lavoratore fosse idoneo a tornare al lavoro. Il detective ha sorpreso il dipendente a fare acquisti in un centro commerciale.

Le immagini catturate dall’investigatore mostravano il dipendente che trasportava pesanti contenitori d’acqua, apparentemente incompatibili con il suo stato di salute. Inoltre, il lavoratore si è recato in un’altra azienda per parlare con le persone presenti. A seguito di tale evidenza, la società ha deciso di emettergli un provvedimento disciplinare e poi di licenziarlo, sostenendo che aveva mancato ai suoi doveri di diligenza, lealtà e buona fede.

Il dipendente 40enne ha contestato tale licenziamento, sostenendo che la visita agli amici era durata solo pochi minuti e che aveva fatto la spesa al di fuori degli orari previsti per la visita fiscale.

Il tribunale di Pavia si è pronunciato in favore del dipendente, ritenendo ingiustificato il suo licenziamento.

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Selene Blasi

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