Per molto tempo Porto Cervo è stato il luogo dove si radunava la “feccia” dei ricchi italiani, ma non solo.
Dal 2004, con l’apertura dell’aeroporto di Olbia (situato a 34 chilometri di distanza), l’aria di “comunità” si è diversificata, nel senso che non serve più uno yacht per godersi questo luogo, e sono sempre di più. semplici turisti.
Porto Cervo è un luogo atipico per la Sardegna come per l’Italia. Costruita negli anni Cinquanta e Sessanta da Karim Aga Khan, su progetto di rinomati architetti e paesaggisti francesi e italiani, la cittadina della Costa Smeralda è un’oasi artificiale di lusso e buon gusto.
Dovevo sottolineare che era anche di buon gusto, perché in molti casi ho visto che denaro e stile non vanno necessariamente d’accordo.
La zona centrale riunisce boutique di grandi firme, bistrot raffinati e ristoranti, bar e pochi altri negozi. Dall’altro lato c’è il porto turistico, tra i più costosi al mondo.
Eh, e se vi ho menzionato la parola caro, sappiate che nella zona di Porto Cervo, nel 2013, era l’indirizzo più caro al mondo, secondo uno studio di Engel & Völkers. Un metro quadro realizzato nella baia di Romazzino costa più di 300mila euro.
E nel 2011 la Sardegna era al secondo, quarto e sesto posto tra gli hotel più costosi del mondo. Questo per farvi capire da quali premesse partiamo.
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