Non ci sono rumeni tra i dispersi dopo il crollo del ghiacciaio nelle Alpi. Gli inquirenti: “Ci sono 6 morti, con corpi smembrati”

Sei persone sono morte, nove ferite e 16 dispersi in Italia dopo il crollo di un ghiacciaio sulle Alpi. La stampa italiana ha scritto che tra le vittime c’erano dei rumeni, ma il MAE ha smentito questa informazione. L’enorme blocco di ghiaccio si è staccato a causa delle recenti alte temperature.

Il bilancio provvisorio delle vittime è stato annunciato dall’agenzia ciclo continuo, che cita Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla protezione civile del Veneto. “La situazione si sta evolvendo ed è difficile dire con certezza cosa sia successo”, ha detto.

Quattro delle sei vittime sono state identificate. Sono tre cittadini italiani e un ceco. Un uomo e una donna non sono ancora identificati.

I corpi finora ritrovati sono stati trasportati in un punto allestito sulla pista di pattinaggio del paese, dove in mattinata verranno riconosciuti i loro parenti. Sul luogo della tragedia sono giunti i parenti delle vittime e dei dispersi.

La valanga è “una catastrofe inimmaginabile, carneficina, sarà difficile per noi identificare l’esatta identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati” dal flusso di ghiaccio e pietre, hanno detto gli inquirenti all’ANSA. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide.

Cinque elicotteri e diverse squadre con cani da soccorso sono stati inviati sul posto per cercare persone intrappolate sotto neve, pezzi di ghiaccio e rocce. Ieri notte le operazioni sono state sospese perché c’è il rischio che più pezzi del ghiacciaio si spezzino. Ieri, nella zona in cui è avvenuta la tragedia, le temperature sono salite a 10 gradi Celsius.

L’enorme blocco di ghiaccio si è staccato a causa delle recenti alte temperature.

Editore: G.M

Tarso Mannarino

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