“Napoleone” non ha nulla della grandezza del personaggio. Per il resto è un ottimo film di guerra, se ignoriamo il fatto che parla di Napoleone.

scena del film “Napoleone” diretto da Ridley Scott e interpretato da Joaquin Phoenix. Foto: Immagini Profimedia

Se andate al “Napoleone” pensando di vedere un film “biografico” sulla grandezza di questo personaggio che ci ossessiona da oltre 200 anni, rimarrete scocciati. Il film di Ridley Scott non soddisfa alcuna aspettativa in questo senso. Semplicemente, come ammette lo stesso regista, al film non importa niente della “verità storica” ​​o di cosa pensano gli storici di Napoleone. I francesi saranno – quasi certamente – molto infastiditi dal risultato, e probabilmente alcuni di loro hanno già subito piccoli colpi dalle scene in cui gli ufficiali di Napoleone misuravano le distanze in “miglia”. Anche la performance di Joaquin Phoenix, un grande attore, tra l’altro, sembra rallentata, come se non fosse interessato a “spremere” di più da questo enorme personaggio della storia. I rumeni, invece, possono guardare il film in tutta tranquillità, almeno per l’eccezionale scena della battaglia di Austerlitz, fulgido esempio del “sì!”, quando si tratta di austriaci e russi che ci provano a piacimento. .

Siamo seri: cosa sa il grande pubblico – senza la stampella di Google – di Napoleone? Che si chiamava anche Bonaparte, che portava un cappello da arrogante, che combatté ad Austerlitz, che morì di fame in Russia e che perse a Waterloo. I più esigenti in fatto di storia potrebbero addirittura citare Joséphine, la grande ossessione di Bonaparte e protagonista della tumultuosa storia d’amore tra i due. E questo è tutto.

In questa direzione “scorre” anche il film di Ridley Scott, che non si preoccupa troppo dei dettagli e degli intrighi storici estremamente complicati dell’era delle guerre napoleoniche.

“Su Napoleone sono stati scritti 10.400 libri. Se pensate che li leggo, vi sbagliate”, ha ammesso anche Ridley Scott in una breve dichiarazione alla première del film.

Il risultato? Abbiamo un film “pulito” e profondamente asettico, come se fosse opera dell’Intelligenza Artificiale (AI): la storia è classica e corretto-lineare, senza flashback o salti nell’asse del tempo (ora siamo nel 1799, ora nel 1805, qui nel 1812, poi nel 1815, 1816, sfumare nel nero e crediti finali).

Il grande regista Ridley Scott appare solo in poche scene, in particolare quelle di combattimento, segno che, nonostante i suoi 86 anni, il regista del “Il Gladiatore” sa ancora il fatto suo quando si tratta di gestire “masse di persone che si muovono velocemente l’una verso l’altra”. con l’obiettivo di uccidersi a vicenda”.

Emblematica da questo punto di vista è la scena della battaglia di Austerlitz, del 1815 (spoiler per chi non lo sapesse o non ricordasse: qui i francesi sconfissero austriaci e russi, grazie ad una brillante strategia di Napoleone).

Le riprese effettuate dai droni dei russi che muoiono sul campo di battaglia ghiacciato di Austerlitz sono stranamente familiari (non sappiamo quanto sia intenzionale) al vero campo di battaglia in Ucraina.

Altrimenti, il film si concentra maggiormente sulla relazione Napoleone-Giuseppina. Ci sono anche i dettagli e la maestria della messa in scena, anche se il cinefilo riconoscerà – con un po’ di tristezza – le inquadrature girate “a lume di candela” che tuttavia presentano una sorprendente somiglianza con quelle di Stanley Kubrick in “Barry Lyndon” ( tecnica sviluppata altrove, realizzata da Kubrick in questa occasione).

Seguendo lo stesso modello di Kubrick, le scene esterne del Napoleone di Ridley Scott ricordano immagini vivide tratte da dipinti d’epoca. A volte, però, il colorista del film dà l’impressione di aver “usato troppo verde”, tanto da trasformare il tricolore francese nella bandiera italiana in alcune scene di battaglia.

In qualche modo l’intero film sembra “avanti veloce”. È vero, è impossibile riassumere la carriera di Napoleone in due ore e mezza di film. Lo stesso Scott ha detto che se avesse dovuto ricostruire tutte le oltre 60 battaglie di Napoleone, avrebbe realizzato un film di 10 ore. Ok, ci ha promesso una versione di più di quattro ore che sarà disponibile sulla piattaforma di streaming di Apple.

Anche la tumultuosa storia d’amore tra Napoleone (Joaquin Phoenix) e Joséphine (Vanessa Kirby) sembra in qualche modo “torturata”, sebbene la narrazione del film si concentri maggiormente su questo argomento, “interrotta” solo dalle scene di battaglia che lo resero famoso su Napoleone.

“Napoleon” rimane un film “buono” se ignoriamo il fatto che Phoenix interpreta lo stesso Napoleone e Kirby interpreta Josephine. Quindi, il film potrebbe essere riassunto nel modo più onesto con la frase: un film storico piacevole da guardare, sull’amore folle tra due ragazzi che vissero nell’era delle guerre napoleoniche. BENE.

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Mirella Giovinco

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