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Le vacanze di oggi dal 27 novembre – St. Great Mc. Giacobbe il Persiano; Saint Cuv. Natanaele e Pinufria

Ortodosso

San Grande Mc. Giacobbe il Persiano; Saint Cuv. Natanaele e Pinufria

greco-cattolico

San M. Giacobbe il Persiano

cattolico

San Virgilio, ep.

Il santo grande martire Giacobbe il Persiano viene commemorato nel calendario cristiano ortodosso il 27 novembre.

San Giacomo proveniva da una famiglia cristiana, lui stesso cristiano, e ricoprì posizioni elevate nell’amministrazione persiana. Visse in Persia all’epoca in cui Arcadio era sul trono di Bisanzio (395-408). Aveva molta ricchezza e onore perché era amato dall’imperatore.

“Ma avvenne che errò in molte buone opere e negli onori reali e cadde dalla fede, così da sacrificare agli idoli e adorarli insieme al re”. (Vite dei santi)

Tornato in sé, si pentì e, piangendo la sua caduta, fu visto da un servitore di corte e accusò il re di essere cristiano. Quando gli fu chiesto se fosse un “Nazareno”, San Giacomo confessò di essere cristiano.

Per dare l’esempio a coloro che avrebbero voluto abbracciare la fede cristiana, il re decretò una morte atroce al santo grande martire Giacobbe, dovendo subire ciascuno dei suoi membri un particolare supplizio, mediante la mozzatura.

Per diverse ore i carnefici di San Giacomo fecero a pezzi il suo corpo, e per tutto il tempo il suo corpo odorava di cipresso.

“Allora cominciò a tagliarsi le cosce fino alle ginocchia, e il Santo, sofferente, gridò: ‘Signore, mio ​​Dio, non è in potere dell’uomo essere buono; ma tu sei buono con quelli che ti temono e a coloro che sperano nella tua misericordia, aiutami tuo servo, perché i dolori della morte mi hanno colto.(Vite dei Santi)

“Ma non ti avevo detto che un forte tormento e un dolore terribile ti avrebbero sopraffatto? Ma non ci credevi”, dichiararono i suoi aguzzini.

“Non sai perché soffro?”, chiese l’uomo tormentato. “Per dimostrare che sono un corpo, poiché finora, Dio che mi rafforza, non ho considerato i tormenti, come se fossi senza corpo; ed ora, soffrendo secondo natura, mi mostro carnale, ma mi vestirò di un corpo nuovo, che i tuoi strumenti di tormento mai potranno né tagliare né stritolare. (Vite dei santi)

Alla fine, quando i carnefici si fermarono, il santo martire Giacobbe gridò a Dio:

“Santo, santo, santo sei tu, Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo, lodato dai cherubini, glorificato dai serafini e glorificato da tutte le schiere del cielo e da ogni soffio, cerca me, Dio dei viventi. e i morti, e mi senti, che sono appena vivo. Poiché ecco, tutte le mie membra sono recise e il mio corpo giace in parte morto e in parte ancora vivo. E non ho gambe per stare davanti a Te, Signore; Non ho mani da alzare per pregarti, Signore. Non ho ginocchio sul quale, cadendo, possa adorarti, mio ​​costruttore; mi sono tagliate le mani, i piedi, le spalle e le cosce e sono gettato davanti a te, che tutto vedi, come una casa distrutta e come un albero senza rami. Ti prego, amante degli uomini, non abbandonarmi fino alla fine, ma tira fuori dal carcere l’anima mia.” (Vite dei Santi)

Mentre pregava, uno di quelli che gli stavano davanti, preso il coltello, gli tagliò la santa testa. E rispondendo così al suo bisogno di passione, pose la sua anima nelle mani di Dio. E il suo corpo onesto, schiacciato e gettato via, giacque a terra fino al calar della notte. Poi, al calar della notte, i fedeli radunarono i suoi membri e li seppellirono con onore, tutti insieme. (fonte: vol. “Vite dei Santi”)