Le attese dimissioni di Mario Draghi portano l’Italia ad anticipare le elezioni – Evento di oggi

“Le dimissioni di Mario cari si avvicina rapidamente”, annuncia “La Repubblica”, mentre “El País” cita: “Italiaun altro incendio nell’estate infernale di Unione EuropeaUna metafora stagionale per descrivere la crisi politica in corso d’Oltralpe. «Gli sforzi per isolare tante persone, in Italia – a cominciare dal Presidente della Repubblica – e all’estero, che hanno voluto evitare il crollo della governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi nell’ultimo anno e mezzo in circostanze così difficili, non sono stati utili”, continua il quotidiano spagnolo.

Mercoledì mattina, a meno di una settimana dalle prime dimissioni respinte dal presidente Sergio Mattarella, il capo del governo è intervenuto davanti ai senatori per chiedere il voto di fiducia. “Era chiaro che Mario Draghi continuerà ad essere Mario Draghi anche nel momento più complicato della legislatura”, commenta ‘Il Messaggero’. In altre parole, non era disposto a scendere a compromessi.

Il discorso è durato poco più di mezz’ora. “Un intervento con passaggi durissimi contro le forze politiche della maggioranza. Dichiarazioni chiare, attacchi virulenti non solo contro il Movimento 5 Stelle, ma anche contro la Lega e il centrodestra del governo”, descrive “Quotidiano Nazionale”, definendo l’intervento di Draghi “l’ultima chiamata”.
Mirava a rilanciare l’unità nazionale, dal centro sinistra all’estrema destra. Un sindacato rotto giovedì 14 luglio dal boicottaggio del Movimento 5 Stelle durante un primo voto di fiducia. “Sei pronto a ricostruire questo patto? “, ha poi chiesto il presidente del Consiglio ai senatori.

“Non resta che votare”

“Quelli di Lega, Forza Italia e il Movimento 5 Stelle no. Invece, hanno deciso di staccare la spina. Con motivazioni diverse, anche opposte, a volte incomprensibili”, osserva “Il Messaggero”. I primi due partiti non hanno partecipato al discorso. Il terzo si è astenuto dal votare. Pur ottenendo la fiducia del Senato con 95 voti favorevoli, l’on. Draghi non si vede restare al potere e “contrariamente a quanto accaduto giovedì scorso, il Capo dello Stato non può che prendere atto della decisione”, sottolinea “Il Mattino”.

“Il Sole 24 Ore” si affida a fonti parlamentari per annunciare che giovedì mattina il presidente del Consiglio lascerà il suo incarico. Diverse sono le opzioni possibili, ma la più probabile è che il Presidente della Repubblica sciolga le due Camere.

“Non resta che votare”, riassume “Il Mattino”. Le elezioni anticipate si svolgeranno in autunno, il 25 settembre “o, più probabilmente, il 2 ottobre, poiché la prima data coincide con il capodanno ebraico”, riporta “La Repubblica”. L’Italia normalmente non tiene elezioni durante le festività religiose.

Nel commentare, la stampa italiana confronta la classe politica con le sue responsabilità. Questo governo di unità nazionale doveva aiutare il Paese a superare le difficoltà della pandemia. “La crisi di governo, va ricordato, è iniziata con il comportamento irresponsabile del Movimento Cinque Stelle, che non ha votato la fiducia”, rileva “Il Giornale”, che sembra sostenere la richiesta di Lega e Forza Italia di non integrarsi il Movimento 5 Stelle in una nuova coalizione. Una richiesta che il Sig. Draghi non ha voluto accogliere.

M5SLega e IF

“Il M5S è stato il precursore di una crisi surreale”, stima il “Corriere della Sera”. “Ma è stato un altro populismo, anche lui di maggioranza, a dare il colpo di grazia”, ​​specifica il quotidiano, sottolineando il ruolo dei due partiti di destra. Le condizioni poste da Matteo Salvini, boss della Lega, e Silvio Berlusconi, boss di Forza Italia, “sono sembrate subito inammissibili”, secondo il quotidiano.

“M5S, Lega e FI. Fin dall’inizio siamo stati costretti per mesi ad assistere a contorsioni e divisioni, riflessi di un declino forse irreversibile”, scrive “Le Corriere”. Il quotidiano si chiede anche se Salvini e Berlusconi, alleati di circostanza contro il M5S, abbiano collaborato per paura con i Fratelli d’Italia, il partito di estrema destra della favorita alle urne Giorgia Meloni, le cui motivazioni hanno comunque “poco a che vedere con l’interesse nazionale e molto a che vedere con la convinzione che presto avranno una vittoria alle urne”.

“Il Messaggero” rileva, dal canto suo, che “gli italiani di oggi sono tutti indiscriminatamente più poveri, per i costi fissi che devono sostenere per viaggiare in macchina, fare la spesa, pagare le bollette. Più vicina, quindi, l’emergenza che diciassette mesi fa convinto il capo dello Stato a nominare Mario Draghi non solo esiste ancora, ma è ancora più pronunciato”.

Questo incendio temuto da “El País” ha il potenziale per diffondersi in tutta l’Unione europea, “per le dimensioni del Paese colpito e, soprattutto, per l’enorme debito pubblico”. E per il quotidiano spagnolo Draghi “era più dalla parte delle soluzioni che dalla parte dei problemi”, osserva. Posta internazionale.

(traduzione di Rador)

Tarso Mannarino

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