Il polacco Donald Tusk, eletto da un’importante testata internazionale il più potente politico europeo. Perché Zelenskyj è considerato il più grande sognatore

L’uomo più forte d’Europa, secondo la classifica stilata da politicaè il polacco Donald Tusk (66 anni), presidente del Consiglio europeo ed ex primo ministro della Polonia dal 2007 al 2012.

Perché Donald Tusk si è posizionato in cima alla classifica? Per il “vento di cambiamento” che ha portato dopo che la sua coalizione di opposizione ha ottenuto la maggioranza alle elezioni parlamentari polacche, ponendo fine a otto anni di mandato per i conservatori euroscettici.

Per due decenni due uomini hanno combattuto per l’anima della Polonia. Nell’angolo blu, in lotta per una visione europea democratica e moderna del futuro: Donald Tusk, ex primo ministro che è stato presidente del Consiglio europeo prima di tornare alla guida dell’opposizione centrista; nell’angolo rosso, si batte per i tradizionalisti, i conservatori cattolici, i nazionalisti: Jarosław Kaczyński, leader del Partito Diritto e Giustizia (PiS) al potere. Ciascun uomo ha avuto l’opportunità di modellare la Polonia a propria immagine, ma l’altro ha potuto tornare indietro nel tempo. Oggi, dopo otto anni di Kaczyński, il Paese è sulla soglia di una nuova era di Tusk, e il vento del cambiamento soffia di nuovo”, scrive. Europa politica.

Sebbene Tusk non riuscirà a cambiare la Polonia da un giorno all’altro, osserva il giornale, il suo ritorno al potere ha portato speranza per un futuro democratico.

“È un barlume di speranza per i centristi del continente, che hanno guardato con disperazione mentre le forze populiste lasciano i margini per governare: Giorgia Meloni è al potere in Italia, l’amico di Putin Robert Fico è tornato in Slovacchia, l’estrema destra tedesca è in aumento nei sondaggi, il partito di destra Fidesz del primo ministro ungherese Viktor Orbán appare più forte che mai, senza contare i due elefanti biondi nella stanza: Donald T. dall’altra parte dell’Atlantico e il sorprendente primo posto di Geert Wilders alle elezioni olandesi”, scrive Politico.

Giorgia Meloni in testa alla classifica dei politici “sul campo”

Giorgia Meloni (46), primo ministro italiano dal 2022 e presidente del Partito dei conservatori e riformisti europei, è in testa alla classifica delle persone messe al lavoro, la categoria dei “doers”. Riguardo al capo del governo italiano, Politico scrive che la sua ascesa politica “ha fatto venire i brividi lungo la schiena dei centristi in tutto il continente e oltre”.

Giorgia Meloni. Foto: Hepta

“Bruxelles si è preparata affinché un membro di un partito post-fascista ottenga un posto (e un voto) ai tavoli del governo, ingrossando così le fila dei figli problematici dell’Ue. Kiev si prepara a questo affinché l’Italia si separi dal gruppo e cerchi di “per attenuare il suo sostegno all’Ucraina e respingere le sanzioni contro la Russia. Ma un anno dopo essere diventata leader della terza economia più grande dell’UE, Meloni ha sfidato le aspettative – e costruito un considerevole (anche se cauto) fan club”, osserva il citato pubblicazione.

Inoltre, la Meloni “ha adottato misure per attuare riforme costituzionali che aumenterebbero significativamente i poteri del primo ministro”, scrive Politico. Ha anche protestato contro l’immigrazione, ha vietato i rave, ha criminalizzato la maternità surrogata gestazionale e ha introdotto una serie di politiche intese a migliorare la sorte delle donne a basso reddito.

Completano l’elenco dei politici della categoria “operatori”:

  • Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea;
  • Emmanuel Macron, presidente della Francia;
  • Andriy Yermak, capo dell’ufficio presidenziale ucraino;
  • Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia.

Il presidente ucraino, il primo dei “sognatori”

La categoria dei “sognatori” è guidata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky (45 anni). Politico paragona l’ex sceneggiatore e produttore cinematografico a personaggi storici come Winston Churchill, Martin Luther King Jr. e Nelson Mandela.

Volodymyr Zelenskij. Foto: Hepta

Di tanto in tanto emerge un leader che da solo cambia il corso della storia, non attraverso la forza militare o la potenza economica, ma attraverso il potere delle sue parole. Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj è uno di questi leader.

Europa politica:

Completano il summit dei “sognatori”:

  • Aleksei Navalnyi, giurista, attivista e politico russo, noto critico del regime di Vladimir Putin;
  • Gérald Darmanin, Ministro dell’Interno francese dal 2020;
  • Roberta Metsola, Presidente del Parlamento Europeo;
  • Mary Lou McDonald, politica irlandese, membro del Parlamento europeo dal 2004 al 2009.

Putin e il banchiere di Orban al vertice dei “disgregatori”

Al primo posto nella categoria dei disgregatori troviamo l’economista russa Elvira Nabiullina (60 anni), governatrice della Banca Centrale di Russia. Soprannominato il “banchiere” di Putin, Nabioullina è il massimo tecnocrate che gestisce la macchina da guerra del presidente russo Vladimir Putin.

Elvira Nabiullina. Foto: Hepta

Durante il decennio in cui fu alla guida della Banca Centrale Russa, le politiche monetarie estreme di Elvira Nabiullina salvarono ripetutamente il rublo e mantennero a galla l’economia del paese, scrive Politico.

Così facendo, il “banchiere” di Putin è riuscito a evitare gli effetti delle sanzioni occidentali senza precedenti, destinate a svuotare le casse del Cremlino prolungando la guerra in Ucraina.

Il piano è completato da:

  • Carles Puigdemont, giornalista e politico catalano, membro del Parlamento Europeo;
  • Viktor Orbán, primo ministro ungherese;
  • Annalena Baerbock, politica tedesca e prima donna ministro degli Esteri federale;
  • Manfred Weber, politico tedesco, membro del Parlamento europeo.

Foto: Hepta


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Serena Megna

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