In Italia il datore di lavoro ha l’obbligo di monitorare costantemente lo stato di salute dei dipendenti. Per fare ciò, il datore di lavoro deve effettuare controlli medici atti a verificare la compatibilità tra lo stato di salute del dipendente e le condizioni dell’ambiente di lavoro.

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I datori di lavoro italiani devono fornire ai propri dipendenti un ambiente di lavoro che non metta in pericolo la loro salute o aggravi i problemi di salute esistenti. Pertanto, per valutare lo stato di salute dei dipendenti, i datori di lavoro devono organizzarsi una serie di controlli medici. I dipendenti sono invece tenuti a non mettersi in situazioni pericolose durante lo svolgimento del lavoro e a partecipare ai controlli medici organizzati dall’azienda.

Lo stato di salute del dipendente viene monitorato attraverso una serie di controlli medici e precisamente:

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  visita medica preventiva viene effettuato per individuare eventuali controindicazioni in relazione alla prestazione lavorativa che il dipendente deve svolgere;
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  controlli medici periodici viene effettuato per verificare lo stato di salute dei dipendenti;
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  visita medica in caso di cambio servizio o tipologia di attività;
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  visita medica di fine rapporto di lavoro. Ciò avviene solo se il dipendente lavora in un ambiente tossico (chimico) e avverrà prima dell’effettiva cessazione del rapporto di lavoro;
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  la visita medica alla ripresa dell’attività – avviene dopo che il lavoratore ha dovuto assentarsi dal lavoro, per motivi di salute, per più di 60 giorni consecutivi;
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  visita medica su richiesta del dipendente.

Tali controlli medici non possono essere utilizzati per constatare o confermare la gravidanza di una dipendente.

I costi visite mediche sono a carico del datore di lavoro, ed i controlli consistono in esami clinici effettuati da medici specializzati in medicina del lavoro. In determinate situazioni, questi controlli possono riguardare anche la determinazione Dipendenza da alcol O abuso di droghe.

Secondo un atto normativo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, i datori di lavoro in Italia potrebbero essere penalizzati se non adottano misure per tutelare la salute dei dipendenti quando lavorano in luoghi pericolosi (ad esempio in quota, in spazi chiusi, ecc.) e quando consentono loro di lavorare senza controlli o accertamenti sanitari.

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