Caso scandaloso in Italia. Un uomo ha finto di essere un ginecologo per 40 anni senza diploma

I genitori di un bambino con invalidità al 100% per asfissia perinatale, che secondo gli esperti si poteva evitare, hanno deciso di sporgere denuncia civile nei confronti dell’Ulss 3 Serenissima – l’Asl di Venezia – dove ha trascorso diversi anni finto ginecologo anni. L’uomo, senza alcuna laurea in materia, ha finto di essere un medico per quattro decenni. È morto nel 2019, i fascicoli a suo nome sono stati così chiusi.

Per quasi quarant’anni è stato medico senza diploma. Questo almeno è ciò di cui lo hanno accusato due pm, prima quella di Venezia, poi quella di Vicenza, a cui è stata affidata l’inchiesta per esercizio abusivo della professione nei confronti di Andrea Stampini.

Caso scandaloso in Italia. Un uomo ha finto di essere un ginecologo per 40 anni senza diploma

Tuttavia, tre anni fa, nel luglio 2019, Andrea Stampini morì poco prima del suo 69esimo compleanno, trascinando negli archivi i vari procedimenti penali a suo carico. Tra questi ve n’è uno particolarmente grave, che faceva riferimento a un parto avvenuto subito dopo Natale, il 26 dicembre 2014, all’ospedale di Dolo: un parto in cui, secondo gli accertamenti del pm Giorgio Gava, avrebbe ha causato asfissia perinatale a un bambino di appena otto anni disabile al 100% con grande difficoltà a mangiare anche perché la mascella è bloccata.

Il padre e la madre di un bambino disabile al 100% a seguito di asfissia perinatale che, secondo gli esperti, si sarebbe potuta evitare, hanno deciso di costituirsi parte civile nei confronti dell’Ulss 3 Serenissima per fatti risalenti al 26 dicembre 2014 e che riguardano Andrea Stampini, che per quasi 40 anni è stata libera di operare come ginecologa senza mai conseguire il diploma. Stampini è morto nel 2019, quindi tutte le accuse penali a suo carico sono state archiviate.

Il bambino è rimasto senza ossigeno per molto tempo

Secondo le indagini del pm Giorgio Gava, le azioni di Stampini hanno provocato l’asfissia perinatale di un bambino che, all’età di otto anni, è oggi disabile al 100%. In particolare l’uomo, ignaro della necessità di un taglio cesareo, avrebbe estratto il bambino dal grembo materno utilizzando una ventosa e avrebbe effettuato manovre ritenute inopportune, lasciandolo senza ossigeno per lungo tempo. Il 19 gennaio il giudice civile Silvia Franzoso affiderà al medico legale Antonello Cirnelli e al ginecologo Jacopo Dal Maso la perizia tecnica per l’accertamento delle responsabilità su quanto accaduto alla piccola e una valutazione dei danni subiti.

Andrea Stampini ha detto di essersi laureato e di aver superato l’esame prima di iniziare a praticare il 19 ottobre 1978, 37 anni fa. Da allora, anche nei suoi vari cambi di lavoro, nessuno ha mai controllato. In questo periodo l’Ulss 3 ha citato in giudizio la società per la quale Stampini lavorava e che aveva appaltato equipe ginecologiche, il Collegio dei Medici di Ferrara dove era iscritto, gli eredi del defunto e tre compagnie assicurative.

I genitori chiedono i danni all’Asl di Venezia

Per il momento il danno non è stato ancora quantificato, ma potrebbe essere dell’ordine di diversi milioni di euro. Precedenti trattative, che risalgono a diversi anni fa, hanno costretto Ulls 3 Serenissima a versare un anticipo di 800.000 euro alla famiglia del bambino. Il mandato di comparizione contiene anche un corposo elenco di spese che i genitori, entrambi lavoratori, hanno dovuto sostenere per gestire i problemi di salute del figlio. A partire da una casa appositamente costruita e finendo con l’assistenza all’infanzia permanente. Inoltre, la madre ha dovuto lasciare il lavoro e altre tre persone aiutano la famiglia giorno e notte.

“L’azienda sanitaria è vicina alla famiglia, per le pesanti conseguenze subite in questa dolorosa vicenda”, ha commentato la direzione generale dell’Ulss 3. “In attesa del procedimento civile per quantificare l’equo compenso e proprio per consentire alla famiglia di accollarsi il spese per accudire il figlio nel frattempo, ha ottenuto nel 2019 un cospicuo anticipo di risarcimento. Ora attende, con la sua famiglia, le decisioni della causa civile.

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Selene Blasi

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