Totò Cutugno è morto. Il celebre cantante italiano, che a luglio ha festeggiato il suo 80esimo compleanno, è morto oggi, intorno alle 16, all’ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato, scrive la stampa italiana.
A dare la notizia è stato il suo manager, Danilo Mancuso, che ha spiegato che “dopo una lunga malattia, le condizioni del cantante sono peggiorate negli ultimi mesi”.
La leggenda è iniziata nel 1983
Considerato uno dei cantanti italiani più apprezzati nel mondo, Totò Cutugno divenne una star nel 1983 quando, con la sua chitarra, salì sul palco del festival di Sanremo e, in abito color salmone, cantò “Fammi cantare con la chitarra in mano…”. Fu allora che la sua popolarità esplose in tutto il mondo, scrive il quotidiano La Repubblica.
Ironicamente, questa canzone si è classificata solo al 5° posto, ma la canzone si è diffusa oltreoceano.
Nato a Fosdinovo, in provincia di Massa Carrara, nell’Italia nordoccidentale, figlio di un sottufficiale della Marina, il giovane Salvatore cresce alla Spezia grazie al lavoro del padre, che lo introduce anche alla musica. Suo padre suona la tromba in un’orchestra e coinvolge anche Totò, che suona prima la batteria e poi la fisarmonica perché un pianoforte era troppo costoso, scrive il quotidiano italiano.
Inizia a partecipare a Sanremo negli anni ’70, registrandosi tra i primi posti, e compone anche per altri artisti.
Una delle sue famose canzoni, Litaliano, è stata scritta per Adriano Celentano, ma lui non voleva cantarla, non perché non gli piacesse, ma non voleva questa frase sul vero italiano: “Io non Bisogna dire che sono italiano, un italiano vero, perché la gente sa che sono così», ha detto a Cutugno, nota La Repubblica.
La canzone divenne un successo mondiale e fu seguita da altri successi: Serenata, Mi părţă, Azzurra malinconia, Emozioni, Le mamme.
Nel 1990 vinse l’Eurovision Song Contest a Zagabria con la canzone Insieme.
Canta con il Coro dell’Armata Rossa una versione di Litaliano e la canzone Nel blu dipinto di blu. L’avvicinamento alla Russia gli creerà problemi: nel 2019 i deputati di Kiev ne chiederanno la messa al bando perché “filo-russo”.
Pastore con 300 pecore
In Romania Totò Cutugno ha cantato più volte. Memorabile è stata l’interpretazione rumena della canzone “Ciobănaș cu 300 de oi” a Cerbul de Aur.
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