Ebbene, utilizza le proprietà del gas CO2, che gli consentono di essere compresso a temperature atmosferiche ordinarie in una forma liquida. Altri gas generalmente richiedono sia la pressione che una bassa temperatura criogenica per essere portati allo stato liquido. Per la CO2, invece, sono sufficienti la pressione e la normale temperatura ambiente.
Così, nella fase iniziale, la CO2 si trova in un primo serbatoio in forma gassosa, non pressurizzato, da dove la CO2 viene poi convogliata tramite tubazioni alla parte attiva del circuito. Questa CO2 viene convogliata attraverso i tubi e, mediante compressori, viene compressa in un enorme serbatoio. Una volta compresso, il gas si trasforma in liquido e durante il processo di compressione viene rilasciato calore, che viene catturato dal circuito e immagazzinato. Naturalmente, in questo processo, l’energia viene utilizzata per trasportare nei tubi e comprimere la CO2, ma la quantità di energia è molto inferiore rispetto all’utilizzo di un gas che deve essere raffreddato per essere trasformato in liquido. In pratica, per questo processo di trasporto e compressione della CO2 viene utilizzata l’energia elettrica, e nel serbatoio alla fine del circuito viene immagazzinato il gas in pressione, divenuto liquido.
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