Vogliono ridurre il numero delle squadre in Serie A! Quali sono le cause della crisi del calcio in Italia

SPORT.RO

Data di pubblicazione: Venerdì 2 aprile 2021, 13:34

Data aggiornata: Venerdì 2 aprile 2021, 13:49

I dirigenti della Serie A hanno annunciato di essere riusciti, nei giorni scorsi, a portare a termine due importanti operazioni riguardanti i diritti televisivi per il periodo 2021-2024, vale a dire per le prossime tre stagioni. DAZN ha acquisito i diritti televisivi esclusivi per l’Italia, in cambio di una somma di 840 milioni di euro a stagione, mentre CBS ha acquistato i diritti di trasmissione per gli Stati Uniti. Se grazie all’accordo per gli Stati Uniti la Lega Calcio guadagnerà il 30% in più rispetto all’accordo precedente, i club italiani perderanno circa il 10% sul contratto nazionale, rispetto a quello con Sky Italia.

Oltre alle ingenti perdite nel marketing, nella biglietteria e nell’ospitalità, il giorno della partita gli intermediari dei diritti televisivi di ogni Paese vogliono ridurre le somme pagate per la trasmissione delle partite di Serie A, mentre i giovani si rivolgono maggiormente a Internet, no, continuano seguono le partite di calcio sulla televisione via cavo e non sono più attratti dal sistema pay-per-view. A ciò si aggiungono gli scarsi risultati nelle Coppe dei Campioni delle squadre della Penisola e le voci secondo cui i club del massimo campionato italiano stanno attraversando seri problemi finanziari a causa della pandemia di coronavirus e che molte stelle, tra cui Cristiano Ronaldo o Romelu Lukaku, lascerà. L’Italia nel 2021 ha fatto calare l’interesse per la Serie A. Un altro problema è il fatto che i club e le città non possono costruire stadi moderni, cosa diventata quasi impossibile a causa dell’eccessiva burocrazia.

Ma il colpo economico più grosso ricevuto dai club di Serie A è arrivato dal rifiuto di BeIn Sports di partecipare all’asta per la trasmissione delle partite in Italia, convincendo anche altri intermediari a non iscriversi. Il precedente contratto rappresentava il 50% del totale degli incassi internazionali della Serie A, ma alla società del Qatar, che trasmette programmi in Arabia, Africa, Nord America, Asia e tre Paesi europei (Andorra, Francia, Spagna), è stato vietato dalle autorità nazionali di realizzare un’offerta per la Lega Calcio, dopo che l’ente che amministra Serie A e Serie B ha iniziato a mantenere stretti rapporti con l’Arabia Saudita, organizzando anche la Supercoppa Italiana 2019 allo stadio King Saud University di Riad. Il Qatar e l’Arabia Saudita sono rivali regionali, hanno relazioni tese e sono in conflitto diplomatico.

Una misura proposta per mantenere gli attuali introiti derivanti dai diritti televisivi era quella di ridurre la Serie A a 18 squadre, dopo la misura di aumento del numero di concorrenti a 20 nel 2004. Il massimo campionato italiano aveva inizialmente 18 squadre, nei periodi 1929 -1934, 1952- 1967 e 1988-2004, quest’ultima considerata l’epoca gloriosa del calcio italiano. I club vogliono mantenere gli attuali ricavi dai diritti tv, con il campione che vincerà 100 milioni e il 18esimo che riceverà 45 milioni dalla trasmissione delle partite. A prima vista, vediamo che il numero di partite diminuirà del 19%, da 380 a 306, ma l’attrito competitivo sarà ridotto, l’attrattiva delle partite aumenterà e il valore sarà concentrato. Una decisione definitiva verrà presa entro la fine di questa stagione ed eventuali modifiche entreranno in vigore a partire dalla stagione 2022-2023.

Guiberto Perro

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