Viktor Orban afferma di voler estromettere le “élite liberali e progressiste” dalle elezioni europee del 2024

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Viktor Orban ha tenuto un discorso al vertice demografico insieme ad altri leader estremisti europei. Foto: Immagini Profimedia

Viktor Orban afferma di volere che le elezioni europee del prossimo anno rimuovano le “élite liberali e progressiste” dalla leadership dell’UE. Il primo ministro ungherese sostiene inoltre che gli attuali leader europei stanno affrontando le “assurdità” invece di concentrarsi sul “desiderio” dei cittadini di “creare una famiglia e crescere dei figli”. Orban ha rilasciato le dichiarazioni al Vertice demografico, un forum di estremisti europei a Budapest dove si discutono temi comuni all’estrema destra come la “famiglia tradizionale”. Tra i partecipanti c’erano Giorgia Meloni, Aleksandar Vucici e Rumen Radev.

“È giunto il momento di sostituire il discorso dominante nell’Unione europea, guidato da un’élite progressista e liberale che non è interessata ai principali problemi dei cittadini europei, come il desiderio di creare una famiglia e crescere figli”, ha lamentato Orban.

Invece di affrontare questi problemi, la politica europea si concentra sulle “quote di carbonio e quote LGTBI+”, ha affermato durante il forum sul tema “La famiglia è la chiave della sicurezza”. Orban ha anche accusato il Parlamento europeo di commettere “assurdità” e ha paragonato gli attuali deputati ai “sovietici” che cercavano di “cambiare il corso dei fiumi”.

“Non abbiamo alcuna possibilità di convincere le attuali élite liberali e progressiste. Dobbiamo metterle da parte, ma un tale cambiamento richiede che le forze conservatrici pro-famiglia prendano il potere nel maggior numero possibile di stati europei”, ha detto il primo ministro ungherese. presso l’agenzia MTI. “Abbiamo tutto per cambiare gli equilibri di potere a nostro favore nelle elezioni parlamentari europee del prossimo anno”, ha detto Orban.

Parlando della politica demografica dell’Ungheria, ha presentato le misure per aumentare la natalità, soprattutto gli incentivi finanziari e fiscali per le famiglie, anche se ha ammesso che non sono sufficienti. Ha quindi promesso di presentare quello che ha definito un “programma 2.0” di politica di sostegno alla famiglia.

Da parte sua, il capo del governo italiano, Giorgia Meloni, ha stimato che sono necessarie misure a livello di Unione Europea per aumentare il tasso di natalità, avvertendo che senza di esse il blocco europeo rischia di crollare. Ha respinto l’idea che il calo dei tassi di natalità possa essere compensato dall’immigrazione, sottolineando al contempo che “una certa immigrazione legale può essere vantaggiosa per le economie europee”.

«Dobbiamo difendere la famiglia, Dio e tutto ciò che costituisce la nostra civiltà, e non dobbiamo cadere nell’idea che chiunque ne parli sia un retrogrado», ha detto Giorgia Meloni.

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Attilio Trevisan

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