Una romena italiana di 52 anni è accusata di aver ucciso un anziano di cui si prendeva cura, in complicità con suo figlio.
La donna, insieme al figlio dell’uomo, avrebbe falsificato alcune delle prescrizioni di pillole che l’anziano, ex medico, stava assumendo, scrive Il rotaliano.
Prima della morte dell’ex medico, avvenuta il 28 maggio 2021, a Ravenna, città dove risiedeva l’uomo, è stata aperta un’inchiesta sulla presunta falsità di prescrizioni.
I sospetti sono nati dalle osservazioni dei farmacisti. Secondo quanto riferito, hanno ricevuto prescrizioni per vari potenti farmaci, comprese pillole contenenti benzodiazepine. Ad un certo punto, i farmacisti hanno notato che alcune prescrizioni non avevano la stessa firma e questo ha attirato la loro attenzione.
Avvertono i carabinieri e subito viene aperta un’inchiesta.
La morte dell’ex medico ha fatto sì che la presunta manomissione della prescrizione sia stata considerata da un pubblico ministero un atto di omicidio premeditato.
Nel giro di cinque mesi sono arrivate in due farmacie ravennate le 29 ricette del dottor Danilo Molducci, che autoprescriveva ingenti quantità di vari farmaci, comprese le benzodiazepine, ma solo due sono state da lui compilate e firmate, le altre risultavano manomesse dal figlio Stefano o dalla tutrice Elena Vasi Susma. Questa la conclusione a cui è giunta Federica Rizzi, consulente grafologo incaricato dalla Procura di Ravenna di esaminare i registri delle prescrizioni nell’ambito del processo in corso davanti alla Corte d’Assise per la morte del medico nel 2021, scrive www.ravennaedintorni.it.
Inoltre, la romena avrebbe riprodotto la firma del medico di cui si occupava per 23 delle prescrizioni, e suo figlio avrebbe falsificato solo due ricette.
Il principale colpevole, il figlio del vecchio, era uno studente di medicina e avrebbe pianificato il crimine in dettaglio, scrive la pubblicazione Ristorante del Carlino.
Fonte: www.rotalianul.com
Data di rilascio: 2023-05-17 14:52
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