Ana Maria Lăcrămioara Di Piazza, una donna di 30 anni nata in Romania ma adottata da una famiglia italiana, è stata brutalmente uccisa nel novembre 2019 mentre era incinta.
L’assassino si è rivelato essere lo stesso uomo che sarebbe stato il padre del bambino, Antonino Borgia, italiano di 51 anni, titolare di un’impresa edile, sposato e già padre di due figli.
L’atto è avvenuto nel 2019 e il corpo della donna rumena è stato ritrovato in un campo tra Palermo e Trapani. In seguito, l’uomo ha confessato il suo crimine alla polizia ed è stato condannato all’ergastolo. Ora una corte superiore ha ridotto a 19 anni e 4 mesi di reclusione l’ergastolo di Borgia, ritenendo che non esistessero le aggravanti che hanno portato alla prima condanna, scrive Palermo oggi.
L’ergastolo è stato radicalmente rivisto dalla Corte d’Appello dopo aver accolto le argomentazioni dell’avvocato Salvatore Bonni, che rappresenta Antonino Borgia. L’avvocato convinse il tribunale che Borgia non aveva premeditato il suo atto, liberando l’italiano dalle aggravanti della crudeltà e dei motivi spregevoli. Il difensore ha invece sempre sostenuto che si trattava di un caso di omicidio e che Borgia avesse deciso spontaneamente di uccidere il 30enne rumeno. Il motivo della condanna sarà reso pubblico entro 75 giorni.
Antonino Borgia ha sempre affermato di aver subito un esaurimento nervoso al momento del delitto, accompagnato da una perdita di autocontrollo. Dice di aver ucciso la giovane “con la quale aveva un rapporto di amicizia”, ”per non farla soffrire”. Allo stesso tempo, Borgia ha detto di aver coperto il suo corpo di foglie “non per nasconderlo, ma per amore”.
Parte dell’attacco, ripreso da una telecamera di sorveglianza
diritto stampa italiana, i due si sono incontrati in una zona meno popolata dove hanno parlato in macchina. Il rumeno avrebbe detto ad Antonino Borgia di essere incinta e gli avrebbe chiesto di lasciare la moglie, minacciandolo che altrimenti avrebbe raccontato alla moglie della sua relazione extraconiugale.
L’uomo d’affari avrebbe pugnalato la ragazza all’addome, poi lei è fuggita dall’auto. Le scene sono state riprese da una telecamera di sorveglianza situata nella zona. Il filmato mostra come la donna rumena, ricoperta di sangue, sia stata inseguita, afferrata e trascinata di nuovo in macchina dall’uomo.
Sulla telecamera, che stava anche registrando l’audio, si sentiva la ragazza gridare: “Cosa stai facendo? Lascia il coltello. Stiamo per avere un bambino! Ti amo. Ti amo. Non può finire come questo.”
L’uomo inizialmente l’ha calmata e ha promesso di portarla in ospedale, ma una volta rientrati in macchina i due hanno ricominciato a litigare, e l’uomo d’affari l’ha colpita alla testa con una mazza, poi le ha tagliato la gola con il coltello con cui aveva usato pugnalala allo stomaco. La giovane è stata accoltellata 10 volte. Più tardi, ha portato il suo corpo in un campo e lo ha lasciato lì.
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