L’incubo di Anna Leonori è iniziato quasi 10 anni fa. Nel 2014 Anna riceve la terribile diagnosi di un tumore maligno che richiede un intervento chirurgico invasivo. È andata altrove, è stata operata a Roma con l’asportazione dell’utero, delle ovaie, di 40 linfonodi e della vescica, sostituita da un ortotopico.
L’istologia dimostrerà che non era un tumore. Da allora, per 4 anni, contagi, febbre, dolori lancinanti, ricoveri. Fino al 7 ottobre 2017, quando è stata ricoverata e operata per “peritonite acuta generalizzata causata dalla perforazione della nuova vescica” avvenuta dopo la diagnosi di cancro, scrive Stiridiaspora.ro.
Seguì un mese e mezzo di coma profondo in terapia intensiva e la dura realtà che richiese l’amputazione di gambe e braccia.
Per il calvario che ha fatto perdere ad Anna gambe e braccia sono stati denunciati i dipendenti degli ospedali “Santa Maria” di Terni, dell’ospedale Regina Elena di Roma e dell’Ausl Romagna. Il legale di Francesca Abbati ha depositato presso gli ospedali che l’hanno curata una richiesta di apertura di una richiesta di risarcimento per i danni subiti dalla donna, madre di due ragazzi di 13 e 17 anni. Una procedura infruttuosa, e alla fine sono dovuti andare al tribunale civile.
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