Un uomo dall’Italia ha trasformato l’appartamento in una casetta per uccelli. I vicini hanno chiamato la polizia Le rotalien


Un uomo di 45 anni ha trasformato il suo appartamento da palazzo di Monza (Lombardia) in una vera e propria voliera. In condizioni precarie, il cittadino, originario dello Sri Lanka, ha dato riparo a decine di galline, quaglie e galline, ammassate in casse, informa Corriere.

L’allevamento di pollame improvvisato veniva utilizzato per produrre animali da vendere come cibo. La sua attività, ovviamente illegale, è stata fermata dagli agenti di polizia, intervenuti a seguito delle denunce di altri inquilini, che si sono insospettiti e addirittura allarmati per il forte odore che proveniva da oltre il portone dell’appartamento, odore che si è diffuso in tutto lo stabile.

Una volta all’interno della casa, la polizia si è trovata di fronte a una scena raccapricciante: le stanze erano piene di piume ed escrementi e con varie scatole in cui erano ammassate decine di uccelli.

L’autore di questa operazione acquistò gli uccelli da un allevamento bergamasco per poi rivenderli ai suoi compatrioti che a loro volta uccisero gli animali.

Ha totalmente ignorato il rispetto delle leggi, ma anche delle norme igieniche e sanitarie. Né ha prestato la minima attenzione al benessere degli animali.

Nelle scatole che l’uomo aveva appena acquistato, la polizia ha trovato 10 quaglie, due galli e 8 galline per le quali aveva pagato la somma di 51 euro. Ma c’erano dozzine di altri uccelli nell’appartamento, chiusi in scatole. Sono stati contati in totale 39 animali, di cui 10 quaglie, 10 galline, 16 galline e 3 galli.

L’uomo è stato denunciato per violazione delle norme igienico-sanitarie e per maltrattamento di animali. Tutti i volatili sono stati sequestrati dal servizio veterinario ATS e consegnati al rifugio Enpa di Monza.

“All’interno dei box, i galli, le galline e le quaglie erano senza aria fresca, senza possibilità di idratazione né di cibo, ma soprattutto senza possibilità di muoversi. Le loro condizioni fisiche erano precarie.

Gli animali erano completamente privi di piume in molte zone del corpo, seguendo l’ovvio metodo dell’allevamento intensivo, con evidenti difficoltà di movimento. Due quaglie apparivano in condizioni critiche, incapaci di reggersi in piedi”, riferiscono quelli del canile dell’Enpa.

Tutti gli uccelli sono stati immediatamente rimossi dalle scatole e posti in scatole spaziose, dove hanno ricevuto acqua e cibo.

Selene Blasi

"Studente. Appassionato fanatico dell'alcol. Professionista televisivo. Pioniere di Twitter. Risolutore di problemi."

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *