L’Italia vuole costruire un ponte per collegare il continente alla Sicilia, attraverso lo Stretto di Messina, un sogno che dura dai tempi dei Romani.
Se costruito, il ponte sullo Stretto di Messina si estenderà per 3,2 chilometri e sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, secondo Cnn.
Di recente il progetto si è concretizzato grazie a un decreto adottato il mese scorso dal governo di Giorgia Meloni, dopo che il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha rilanciato un piano promosso quando Silvio Berlusconi era presidente del Consiglio.
Nel 2006, un consorzio guidato dall’azienda italiana Salini Impregilo, ora chiamato WeBuild, ha vinto la gara per la costruzione del ponte. Nello stesso anno crolla il governo Berlusconi, e con esso i progetti per costruire il ponte. Il prossimo Presidente del Consiglio, Romano Prodi, considerò il progetto uno spreco di denaro e un rischio per l’ambiente.
Diversi governi hanno poi provato a rilanciarlo, e l’attuale coalizione di governo guidata da Meloni, Salvini e Berlusconi lo ha inserito nella lista delle promesse elettorali. Quando Salvini è diventato ministro dei Trasporti, ha fatto del ponte una priorità. Molto probabilmente sarà costruito anche da WeBuild, ha detto Salvini in conferenza stampa a marzo.
Il 18 aprile il direttore tecnico di WeBuild, Michele Longo, è stato invitato al parlamento italiano per parlare del progetto.
“Il Ponte sullo Stretto è un progetto che può partire subito. Non appena il contratto sarà ripristinato e aggiornato, il progetto potrà partire. La progettazione esecutiva è stimata in otto mesi, mentre i tempi per la realizzazione del ponte saranno di poco oltre sei anni”, ha detto Longo al parlamento.
I costi del progetto ammontano a 4,5 miliardi di euro per il ponte stesso e 6,75 miliardi per le infrastrutture necessarie su entrambi i lati. Dal 1965, la somma di 1,2 miliardi di euro è già stata destinata a studi di fattibilità.
Man mano che i piani vanno avanti, le sfide che il progetto deve affrontare sono complesse, ha affermato la fonte.
Uno è che l’Italia meridionale è afflitta dalla corruzione, con due grandi sindacati della criminalità organizzata che operano qui, la ‘Ndrangheta calabrese e Cosa Nostra siciliana, che spesso si infiltrano nei progetti di costruzione.
Il recente arresto del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, latitante di 30 anni che si era opposto alla costruzione del ponte, è una vittoria, ma i timori restano.
Uno studio del think tank Nomos Center pubblicato 20 anni fa e attualmente in fase di aggiornamento mostra che alcuni aspetti del progetto, come i trasporti e l’approvvigionamento, potrebbero cadere sotto il controllo della mafia, ma anche che è probabile che i locali mafiosi chiedano soldi per protezione.
Allo stesso tempo, alcune difficoltà tecniche potrebbero ostacolare lo sviluppo del progetto.
Lo Stretto di Messina si trova in una zona sismica dove nel 1908 un terremoto di magnitudo 7.1 uccise più di 100.000 persone e generò uno tsunami che devastò le zone costiere del versante calabrese e siciliano. Rimase fino a questa data l’evento sismico più devastante registrato in Europa.
Anche qui le acque sono turbolente, con correnti così forti da strappare le alghe dal fondale.
Da parte loro, gli ambientalisti avvertono che il ponte potrebbe avere un impatto devastante sul suolo e sulla fauna della zona.
CS
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