Un cittadino rumeno, accusato dalle autorità italiane di aver rapito il suo bambino di cinque anni, è stato arrestato dalle autorità del dipartimento di Arad, presso l’ufficio doganale di Curtici.
Entrambi erano sul treno internazionale Budapest-Timișoara e la polizia di frontiera ha notato che il bambino era nel database delle persone scomparse. L’allarme è stato lanciato dalle autorità della penisola e l’uomo è ora oggetto di un’indagine per privazione della libertà. La madre del bambino non vede l’ora di ricongiungersi con suo figlio.
Il bambino di cinque anni è stato rapito tre giorni fa a Padova, in Italia. Era per strada con la madre che lo stava accompagnando all’asilo. È stato costretto a salire su un furgone e i carabinieri non li hanno trovati, anche se sono arrivati lì in pochi minuti. La donna rumena ha l’affidamento esclusivo del bambino, sentenza emessa dal tribunale di Bucarest tre anni fa.
La nonna del bambino: “Ha fermato un’auto immatricolata a Bucarest, in Romania, ed è partito. Ha afferrato il bambino, lo ha gettato nell’auto e gli altri due che lo tenevano sono stati scaraventati a terra e uno di loro gli ha afferrato il telefono e sono saliti in macchina e dopo 50 metri hanno gettato il telefono in giardino. La foto e i dati identificativi del ragazzino sono stati immediatamente registrati nella banca dati della polizia ed è stata diramata un’allerta europea, tanto che l’uomo di 31 anni Tentarono di entrare in paese con il ragazzino, nei pressi di Curtici, la polizia sapeva che questo bambino era stato rapito.
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