Con una lunghezza stimata di oltre 20 metri, il relitto è stato scoperto su un fondale sabbioso, a 160 metri sotto il livello del mare.
La nave risale al I o II secolo a.C. e fu trovato carico di centinaia di anfore, un tipo di vaso di terracotta romano. Le ceramiche sono, per la maggior parte, intatte, ha precisato venerdì 28 luglio in un comunicato stampa la squadra artistica dei Carabinieri. PREMERE.
“Questa eccezionale scoperta costituisce un importante esempio dell’affondamento di una nave romana che sfidò i pericoli del mare per tentare di raggiungere la costa ed è una testimonianza di antiche rotte commerciali marittime”, hanno spiegato i Carabinieri.
La squadra artistica della polizia, che protegge l’inestimabile patrimonio culturale italiano, ha affermato che la reliquia è stata trovata e filmata utilizzando un robot telecomandato.
Le autorità italiane non hanno detto se gli esperti cercheranno ora di recuperare la nave o il suo carico dal fondo del mare.
Non è chiaro a cosa servissero le anfore romane presenti a bordo, ma le anfore erano tipicamente utilizzate per trasportare merci come olio, vino o salsa di pesce. Tali manufatti si trovano ampiamente in tutto il mondo antico del Mediterraneo orientale.
La scoperta di relitti non è rara. Nel 2018, una nave mercantile greca risalente a più di 2.400 anni fa è stata ritrovata distesa su un fianco al largo delle coste della Bulgaria ed è stata ufficialmente acclamata come il relitto intatto più antico conosciuto al mondo.
Sempre nel 2018, nel Mar Egeo sono stati scoperti dozzine di relitti risalenti all’epoca greca, romana e bizantina, osserva la BBC.
Foto: Al Fondo Beni Culturali
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