I datori di lavoro italiani stanno affrontando una crisi del personale. Se all’inizio si trattava solo di clienti dei ristoranti, poi sono seguiti gli agricoltori o chi ha una piccola attività sulla spiaggia. Adesso è il turno di chi possiede saloni di parrucchiere.
Crisi del personale in Italia
È quello che accade a Firenze: diversi saloni, rivela il Corriere della Sera, non riescono a trovare apprendisti. La risposta arrivata dai titolari è stata: “Non vogliamo lavorare 10 ore al giorno per 1.200 euro”.
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I barbieri di Firenze parlano di “emergenza personale”. Non riescono a trovare nuovo personale perché, spiegano, “è un lavoro duro per cui ci vuole passione e i giovani non hanno questa passione”, secondo Il Messaggero. C’è anche chi dice: “Ah, i giovani di oggi”.
Altri datori di lavoro ne fanno una questione generazionale: “I giovani di oggi non sono come noi, avevamo fame di lavoro”. “I genitori non trasmettono più il sentimento del sacrificio, forse non lo faccio nemmeno io con i miei figli”, spiegano. Molti sostengono che i giovani oggi manchino di desiderio o di ambizione. Sognano una fama facile attraverso i social media e seguono scorciatoie.
Ma se queste sono le risposte ricevute, cosa ne pensano i giovani imputati? Lo stipendio base di un apprendista barbiere è di circa 1.200 euro netti al mese. “Non vogliamo lavorare dalle 8 alle 10 ore al giorno per 1.200 euro”, è la risposta dei ragazzi e delle ragazze che si rifiutano di rispondere agli annunci dei datori di lavoro.
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“Con gli anni lo stipendio può aumentare. Non si può sperare di iniziare a lavorare e guadagnare quanto un dirigente”, difendono i titolari. La conclusione dei padroni? “Bisogna alzarsi e imparare il mestiere, ma i giovani piuttosto che aspettare si arrendono”.
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