Treno, piccola automobile – Risveglio Bacău

Nel 1868, lo scrittore francese Théophile Gautier profetizzò che “le stazioni diventeranno presto le nuove cattedrali dell’umanità, i centri a cui conducono tutte le strade”. A più di un secolo e mezzo da oggi, l’umanità continua a frequentare le “cattedrali” di Gautier. Credi nella ferrovia. E fidati di lui.

Nel mondo civilizzato, un viaggio in treno è piacevole, comodo e conveniente. E se si escludono i treni ad alta velocità, non sono nemmeno troppo costosi. La direzione delle Ferrovie Italiane ha reso noto che nei mesi di luglio e agosto nella penisola si sono registrati complessivamente 75 milioni di passeggeri ferroviari. Ok, stiamo parlando di alta stagione, anche turistica, e in questo ambito l’Italia è campione.

Ma 75 milioni, mio ​​Dio, sono circa quattro volte la popolazione della Romania! E stiamo parlando solo di due mesi. In definitiva, è una questione di mentalità e di condizioni. E, naturalmente, i due fattori sono collegati. Mentalità: nel mondo civile il treno permette di spostarsi, di viaggiare per piacere, per lavoro o per necessità, mentre qui prendere il treno rappresenta, per molti, un’umiliazione:

“Sei partito in treno? Davvero adesso, in treno?!”. E molto spesso si tratta addirittura di un’umiliazione visto lo stato delle stazioni e dei treni. Per non parlare dei ritardi: per curiosità, controlla la tratta del treno notturno Bacău-Bucuresti e ti convincerai. E se vuoi raggiungere il mare in treno durante la stagione estiva, hai solo una possibilità: acquistare i biglietti non appena vengono messi in vendita, con 30 giorni di anticipo. Altrimenti alleluia! Sembra che, visto il gran numero di richieste, il CFR si affretterà ad aumentare il numero dei viaggi verso la Costiera. Mi piacerebbe! Che importa?

Ciò che appartiene allo Stato, cioè a ciascun individuo, in realtà non appartiene a nessuno. Per quanto riguarda lo stato delle stazioni, spesso supera quello dei treni della terraferma. Nessuno sostiene che la stazione di Pașcani assomigli a un piccolo museo come quello di Taormina-Giardini o che Ploiesti Sud possa competere con la Stazione Santa Maria Novella di Firenze, questo gioiello architettonico firmato dal Gruppo Toscano guidato da Giovanni Michelucci. Una breve parentesi: conosco una persona – cioè un uomo che cammina – che, arrivata a Roma Termini, pensava di trovarsi in un centro commerciale e non in stazione. Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli: non c’è il rischio che la Stazione Nord di Bucarest venga confusa con una qualsiasi catena di negozi griffati. Tornando indietro, vorrei che la stazione di Bacău, per esempio, tornasse come 40 anni fa.

Ricordo perfettamente come nel 1983, dopo i lavori di ampliamento e ammodernamento, ci piaceva salire al piano superiore per compilare la newsletter di Pronosport o scendere nel corridoio per vedere le novità nella vetrina “cosmetici”. Adesso hai paura di arrivare alla stazione, anche solo per aspettare qualcuno. Invece di una cattedrale, abbiamo una povera chiesa di campagna, dimenticata dal tempo, dal Buon Dio e – c’è bisogno di dirlo? – legislatori.

Tarso Mannarino

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