Trapianto riuscito in Italia per un paziente che aspettava un cuore da due anni

Trapianto riuscito in Italia per un paziente che aspettava da due anni / Foto: Unsplash

Un cuore è arrivato questa mattina all’Istituto Mediterraneo dei Trapianti e Terapie Avanzate (Ismett) di Palermo, grazie alla rivoluzionaria tecnologia “Cuore in scatola”. Questa tecnologia all’avanguardia ha consentito il trapianto di un paziente in attesa da due anni, il primo nel Sud Italia.

“Heart in the box” è un metodo innovativo che è già stato implementato con successo negli Stati Uniti e in altri paesi europei. Si tratta del trasporto del cuore in un dispositivo sterile tecnologicamente avanzato, dove l’organo viene continuamente perfuso con il sangue del donatore, mantenendolo così vivo e funzionale durante il trasporto.

“Grazie a questa tecnologia, la durata della sofferenza ischemica dell’organo cardiaco si riduce notevolmente. Il muscolo cardiaco continua a ricevere sangue e ossigeno, permettendogli di mantenere le sue funzioni metaboliche durante il viaggio.” ha spiegato Sergio Sciacca, responsabile del programma di trapianto di cuore dell’Immett.

Il cuore ha viaggiato per sei ore

L’équipe di raccolta era composta dai cardiochirurghi Sergio Sciacca e Matteo Greco, dai perfusionisti Andrea Giunta e Rosi Longo e dall’infermiere di sala operatoria Giancarlo Cappello. Il cuore è stato collegato al dispositivo “Heart in box” durante un viaggio di circa 6 ore. Giunti a Immett, l’organo è stato trapiantato a un paziente siciliano che era in lista d’attesa da due anni.

“Grazie alle istituzioni e al grande sostegno del Centro Regionale Trapianti che hanno reso possibile tutto questo”ha affermato Michele Pilato, direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia e Trapianti di cuore dell’Ismett.

“Grazie ad un ottimo lavoro di squadra, che ha coinvolto le unità di terapia intensiva dell’area coordinate dal CRT, il numero dei trapianti di cuore nel 2024 è aumentato in modo eccezionale. Ciò colloca il nostro centro e la Sicilia tra i primi in Italia per numero di pazienti”. questa tecnologia all’avanguardia ci consente di valutare più organi e di ampliare le indicazioni per il loro utilizzo, fornendo così soluzioni migliori ai pazienti con insufficienza cardiaca allo stadio terminale in attesa di un trapianto di cuore che salverà loro la vita”.

Tradizionalmente, il cuore estratto viene arrestato con soluzione cardioplegica fredda e trasportato senza battito, in sacche termiche a 4°C, con una durata di conservazione massima di circa 4 ore. Grazie alla tecnologia “Heart in the box” il tempo di ischemia viene quasi completamente eliminato, consentendo il trapianto di organi prelevati anche da località remote. Inoltre, il cardiochirurgo può monitorare in tempo reale lo stato di salute del cuore, intervenendo per regolare i parametri emodinamici e metabolici, migliorando così la funzionalità dell’organo.

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Nerio Baroffio

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