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Il tredicenne rumeno attendeva con ansia il viaggio programmato per il 23, 24 e 25 marzo con i suoi compagni di classe: tre giorni in Francia, notti fuori casa, risate e scherzi tra amici, l’emozione di un viaggio lontano,
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Lo studente è nato in Italia da genitori rumeni, suo padre Cristinel possiede un’attività a Trichiana. Inoltre il ragazzo ha una carta d’identità italiana valida per l’espatrio solo se accompagnato dai genitori. Pertanto, può viaggiare all’estero anche con il passaporto rumeno, solo se il suo passaporto è scaduto.
È nato in Italia, ma è figlio di rumeni
Purtroppo il tanto atteso viaggio, dopo una pausa di due anni, viene annullato. È solo che c’è un’altra possibilità, ha un prezzo più alto, ma alla fine ne vale la pena. Il figlio dei rumeni ha tanta voglia di fare una gita con la classe: la possibilità è rinnovare il passaporto attraverso il consolato.
Il giro di telefoni, e-mail, attese, richieste, protocolli, salti tra uffici,” Chiamami domani” mentre i giorni passano. Finalmente è fissato l’appuntamento tanto atteso per il rinnovo del passaporto dello studente 13enne.
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La scadenza in cui Cristinel deve presentarsi per il rinnovo del passaporto del figlio sembra quasi una beffa: più precisamente è il 23 marzo, data fissata per la partenza della classe. Il padre sta facendo di tutto per chiedere una data anticipata in modo da ottenere il prezioso documento in tempo per consegnarlo al figlio. Niente da fare, un muro impenetrabile. Viene data priorità alle richieste per gravi motivi familiari, lavoro, lutto, salute. Un viaggio può sicuramente aspettare, non ha priorità, la richiesta di papà va in coda, e il primo giorno libero è lo stesso di quando partono i ragazzi.
L’adolescente vive il dramma della sua vita
” Mio figlio è rimasto deluso “, ammette con rammarico il padre” sperava tanto di poter passare qualche giorno con i suoi amici, ma non è stato possibile, ho provato davvero di tutto. È vero che gli organizzatori del viaggio avrebbero potuto, forse, occuparsi preventivamente dei prevedibili complicati aspetti burocratici, essendo minorenni, in modo che chi doveva procurarsi i documenti non si trovasse in confusione all’ultimo momento; è anche vero che gli sarebbe bastato cambiare destinazione, rimanendo in Italia; è anche vero che se un bambino non va in gita scolastica non è la fine del mondo, ci andrà lo stesso l’anno prossimo “, ha detto il padre del ragazzo, secondo i giornalisti di Egli Messaggero.
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