Giovanni Becaliil cugino di Gigi Becali, ha sempre avuto uno stile di vita stravagante grazie al quale è riuscito a distinguersi ovunque andasse, anche nei ristoranti, dove lascia sempre grosse patatine a chi lo serve.
Giovanni Becali ha rivelato di essere cresciuto fin dalla tenera età per dare la mancia ai camerieri per il loro lavoro, assicurandosi di premiarli ogni volta che visitava un ristorante o un hotel. Danno anche la mancia allo chef.
Giovanni Becali premia sempre i camerieri
“Sono stato cresciuto così, sono stato cresciuto con questa spada sin dalla giovane età camerieri…anche allo chef. Vado in buoni ristoranti e arriva lo chef. Bam, bam… manda allo chef la pasta era superlativa. È così che sono cresciuto dall’età di 17-18 anni. È difficile cambiare.
Per esempio, ieri abbiamo mangiato… mio fratello ha pagato e io ho detto: “Aspetta che il conto lo pago io a parte!”. Ha pagato con la carta. Mi è piaciuto, il server è stato carino. Quando mi vedono sorridere, sanno… non ho mai avuto bisogno di riserve in vita mia. A parte Londra. Altrimenti no”, ha detto il cugino del capo. FCSB.
Aggiunge che è conosciuto ovunque, in Francia, in Italia o in Spagna, e quando ci va incontra persone che lo ricordano, anche se si sono conosciuti 20 anni fa.
Giovanni ha raccontato come in passato, pur non avendo i soldi per un taxi, dopo essere uscito dal ristorante lasciava una mancia indipendentemente dalla situazione e preferiva tornare a casa a piedi. “Spesso non avevo soldi per un taxi, ma corruzione L’ho dato e l’ho tolto dal pavimento. Ho dato la pala del cameriere. L’ho preso a piedi… ho dovuto rinunciare!“, ha detto l’imprenditore.
Le dichiarazioni di Giovanni Becali, virali in rete
Giovanni Becali è diventato virale in passato per una serie di affermazioni che mostrano il suo stile di vita stravagante, con i netizen che deridono il modo in cui il cugino di Gigi Becali parla di lui e l’influenza che ha.
“Sono un gangster, perché sono un gangster per come mi comporto. Parcheggio la macchina, do un milione di picche, vado dal cameriere, per un biglietto da sette milioni lascio due picche. Non mi importa di nessuno. Sono Giovanni il milionario, l’imbroglione, il mafioso.
Come posso non avere la mia presenza, quando lascio l’Albo? Non posso diventare il pappagallo mediatico, mi chiamo Giovanni Becali. Dovrei venire a sedermi accanto a questi coccodrilli e questi seni? Forse anche a me piacciono le tette, ma non così in faccia”, ha giustamente detto una volta l’uomo d’affari. prosport.ro.
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