Agli italiani verrà inoltre consigliato di ridurre il riscaldamento di un grado e di spegnerlo per un’ora in più al giorno.

Alcuni edifici saranno esenti, compresi gli asili nido e gli ospedali.

La mossa arriva quando i governi europei tentano di ridurre la domanda e sostenere le forniture di energia prima dell’inverno.

Prima dell’invasione di febbraio, l’Italia era il secondo importatore di gas russo dell’UE, con importazioni che rappresentavano il 40% della sua fornitura totale.

Attualmente la quota è scesa solo al 10%, poiché Roma si è rivolta ad altre fonti energetiche e al gas naturale liquefatto.

Normalmente, il paese limita l’uso del riscaldamento centralizzato durante i mesi più caldi, con il suo utilizzo stabilito dai governi regionali.

Molti governi europei hanno annunciato piani di risparmio energetico simili.

In Francia, case e uffici saranno riscaldati fino a una temperatura massima di 19 gradi Celsius, gli edifici pubblici non beneficeranno di acqua calda e anche la temperatura nelle piscine e nei palazzetti dello sport sarà ridotta.

Il divieto di lasciare le porte aperte nei negozi riscaldati o climatizzati, precedentemente in vigore in alcune zone, è stato esteso a tutto il Paese.

Inoltre, la Spagna ha precedentemente imposto che il riscaldamento non deve superare i 19 gradi Celsius, e le porte saranno chiuse per non disperdere calore, mentre le luci nelle vetrine saranno spente dopo le 22:00.

La Germania ha anche interrotto l’illuminazione nei monumenti e negli edifici pubblici e ha avvertito che il riscaldamento potrebbe essere spento agli ingressi, nei corridoi e nei foyer degli edifici pubblici.

Molti stati hanno già introdotto limiti nazionali sul prezzo che i consumatori pagano per l’energia.

Altre misure sono già state concordate a livello di blocco comunitario, comprese le tasse sugli utili inaspettati.