Un rumeno di 40 anni che vive con la moglie in Italia è stato condannato all’ergastolo dopo aver brutalmente ucciso la donna e aver poi tentato di darle fuoco.

I due litigarono perché l’uomo, scontento della vita in Toscana, voleva tornare a casa nella contea di Botoşani, ma la compagna non era d’accordo. I giudici italiani hanno anche stabilito che l’individuo dovrebbe pagare alla famiglia della vittima 1,7 milioni di euro di danni.

Mădălina e Andrei erano sposati da 11 anni e vivevano in Italia da 5 anni. Lavoravano insieme in una villa in Toscana, dove lei puliva e lui curava i giardini. Progettavano di tornare a casa tra un anno, a Flămânzi, Botoşani, dove avevano costruito una casa. Ma non si capivano più. Gli investigatori hanno trovato decine di ferite sul corpo della vittima di 32 anni. E il sospettato era stato accoltellato. L’uomo, infatti, inizialmente ha affermato che si stava solo difendendo, ma – viste le ferite della vittima – questa ipotesi non reggeva.

Il padre della vittima: “Non so cosa sia successo tra loro. Si sono comportati molto bene quando sono tornati a casa. La giustizia è stata fatta, ma lui è ancora vivo. Il mio non c’è più. Mia figlia non si sta più godendo la vita”

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I giudici italiani hanno condannato l’uomo al massimo della pena – l’ergastolo, ma deve anche pagare danni record: 1,7 milioni di euro andranno ai genitori e alle sorelle della moglie.

I parenti della vittima affermano che l’importo è così alto perché il loro avvocato ha insistito sul fatto che l’uomo non ha chiamato le squadre di emergenza fino al giorno successivo, durante il quale ha cercato di coprire le sue tracce.

La sentenza in questo caso non è definitiva, ma difficilmente l’uomo lo aggredirà, dicono i parenti della vittima.