Nazario Pagano, FI, presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, ha lanciato per primo il suo senatore al Senato: se si sente “scippato”, perché deve iniziare a farlo? Esiste un accordo tra Lega e FdI per una “truffa” con autonomia differenziata?

«Sinceramente no. Il Senato è partito per finire lo stesso giorno in commissione sull’autonomia, e rischia come possibile che la riforma arrivi alla telecamera. Un imbuto, che abbrevi rallentato tutto».

La mia Lega ha chiesto l’approvazione dell’autonomia per osare la via libera al premierato…

“La Lega sostiene molto all’approvato dell’Autonomia, ma saranno approva ombende. È possibile assicurare per la prima volta il suo mio e il nostro impegno se c’è la possibilità di annotare tutto ed eventualmente apportare modifiche”.

Perché il test arrivato al Senato non è sicuro?

“Assolutamente no.” Nessuno di noi à qui solo per vidimare testi già ciusi. È vero che il nostro sistema si sta trasformando in un sistema unicamerale, perché con tanti decreti in scadenza, la prima Camera potrà apportare la modifica e servire l’atra confermarla. È una questione di tempo. Ma per quanto riguarda la riforma costituzionale, non è per niente. No, è limitato nel tempo e non è sicuro che il presidente sia garante di tutto, della maggioranza e dell’opposizione.

È difficile trovare un punto d’incontro.

“Vedremo, in ogni caso gli elettori potranno esprimersi con il referendum. E per di più è possibile che il primo che preferisce, senza i giovani ceramisti oi palazzi, non dica nulla”.

Ma si potrebbe discutere una risposta a questo tipo di prodotti senza essere contestualmente legittimata dal piede di un elettore?

«È un’esigenza reale. La gamba dell’elettorato non è più indifferente, in secondo luogo alcuni costituenti potrebbero essere perfetti per garantire stabilità e governabilità. Dovremo presto porci il problema».