Workshop sul tema “Prevenzione e controllo delle infezioni negli ospedali” presso l’Ospedale Universitario Centrale delle Emergenze Militari “Dr. Carol Davila”.
Le infezioni nosocomiali rappresentano un importante problema di salute pubblica, con profonde implicazioni non solo epidemiologiche, ma anche cliniche, incidendo sulla prognosi dei pazienti, ed economiche, aumentando i costi di ricovero e logistica.
In questo contesto, l’attività di sorveglianza e controllo delle infezioni associate all’assistenza medica ha dimostrato di avere un impatto importante e multilaterale, trasformandola da un’area di competenza in un’area sussunta dagli obblighi professionali del personale. sanitario e ausiliario.
Così, dal 2021, l’Ospedale Universitario Militare Centrale di Emergenza “Dr. Carol Davila” (SUUMC), insieme ad altri cinque ospedali in Romania, sotto il coordinamento dell’Università di Medicina e Farmacia “Carol Davila” di Bucarest, ha iniziato a gestire , per un periodo di 5 anni, il progetto “REVERSE” (pREVention and management tools to reduce antibiotico-resistenza in setting ad alta prevalenza).
Il progetto mira a ridurre le infezioni acquisite in ospedale causate da batteri Gram-negativi multifarmacoresistenti applicando un programma complesso di interventi efficaci, progressivi e basati sull’evidenza per migliorare la capacità di screening microbiologico, prevenzione e controllo delle infezioni ospedaliere e un uso giudizioso di antimicrobici. .
Un altro obiettivo del progetto mira a facilitare lo scambio di competenze creando piattaforme di dialogo tra specialisti e garantendo la circolazione di informazioni e buone pratiche nel settore.
Così, rispettivamente il 28 e il 29 marzo, nell’ambito del progetto REVERSE, è stato organizzato un workshop, con partecipazione online, sul tema “Prevenzione e controllo delle infezioni negli ospedali”, un evento rivolto a personale medico, medici e operatori sanitari assistenti con attribuzioni e competenze nell’attività di sorveglianza e controllo delle infezioni associate all’assistenza medica in SUUMC e in altre 5 unità mediche dedicate a pazienti con malattie acute in Grecia, Italia e Spagna.
Va notato che REVERSE, coordinato dall’Università di Zurigo (Svizzera), è supportato da un forte consorzio di organizzazioni accademiche, sanitarie e governative, tra cui 12 partner provenienti da Grecia, Israele, Italia, Paesi Bassi, Romania, Spagna, Svizzera e Gran Bretagna .
Gli antibiotici lavorano per eliminare i batteri più sensibili. Tuttavia, alcuni batteri sono in grado di sopravvivere e adattarsi acquisendo geni di resistenza, mutando geni esistenti o acquisendo nuovi geni.
Uso ingiustificato di antibiotici, come avviene ad esempio nelle infezioni virali (raffreddori, mal di gola e altre infezioni respiratorie, ecc.), quando l’uso di antibiotici è inutile e addirittura dannoso, in quanto favorisce la resistenza batterica, aumentando il numero di ceppi batterici resistenti .
Oggi, trattare un numero crescente di infezioni, come polmonite, tubercolosi, sepsi e gonorrea, è diventato difficile e talvolta impossibile poiché gli antibiotici perdono la loro efficacia. Stiamo anche assistendo alla ricomparsa di alcune malattie (la tubercolosi, per esempio) dovute alla resistenza agli antibiotici.
Nuovi antibiotici sono in fase di sviluppo, ma nessuno di essi è considerato efficace contro i batteri più resistenti. Ci vorranno dai cinque ai dieci anni prima che questi nuovi composti siano disponibili.
Durante il XX secolo, il miglioramento dell’igiene, la creazione di vaccini e programmi di vaccinazione su larga scala e lo sviluppo di antibiotici hanno avuto un enorme impatto sull’aspettativa di vita e sulla qualità della vita nel mondo. Gli antibiotici sono una delle maggiori scoperte della medicina moderna. L’esistenza degli antibiotici ha reso possibili molti dei nostri attuali miracoli medici: trapianti di organi, trattamenti contro il cancro, terapie che alterano beneficamente il sistema immunitario (per malattie come l’artrite reumatoide, la psoriasi o il morbo di Crohn, ad esempio) e complicate procedure chirurgiche. Senza antibiotici, le complicanze di queste procedure mediche dovute alle infezioni sarebbero troppo frequenti, dannose e potenzialmente fatali.
Conseguenze della resistenza agli antibiotici
Fallimento del trattamento che porta a problemi cronici
Aumento della morbilità (disabilità, scarsi risultati) e della mortalità
Effetti avversi di trattamenti alternativi (potenzialmente meno efficaci, forse più tossici)
Ricorrenza dell’infezione dopo il trattamento
Aumento della diffusione di batteri resistenti agli antibiotici e infezioni correlate acquisite nella comunità e nelle strutture sanitarie
Aumento dell’uso di antibiotici
Mancanza di disponibilità di antibiotici clinicamente efficaci
degenze ospedaliere più lunghe e complicate
Costi sanitari eccessivi
Diminuzione della produttività sociale
L’impatto economico della resistenza agli antibiotici
Secondo la Banca mondiale, senza limitare la resistenza agli antibiotici, i costi annuali potrebbero diventare massicci come quelli della crisi finanziaria globale iniziata nel 2008.
SUUMC Ufficio Informazioni e Pubbliche Relazioni
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