Negli ultimi dieci anni il settore dell’assistenza familiare in Italia ha subito radicali cambiamenti, soprattutto nel Veneto. Uno dei cambiamenti più evidenti è la diminuzione del numero di badanti (infermieri) provenienti dall’Europa dell’Est, in particolare dalla Romania.
“Finché una persona anziana può essere curata a casa, la famiglia preferisce questa opzione. La casa di riposo è solo una fase successiva”, spiega Alberto Gallas del Groupe Gallas, un’agenzia intermediaria tra il datore di lavoro e il lavoratore.
Alberto Gallas, la cui agenzia opera soprattutto nel Nord Italia, sottolinea che uno dei problemi più urgenti è il costante calo del numero degli infermieri nell’Est Europa.
“Ho visitato spesso la Romania che, insieme alla Bulgaria, era una delle principali fonti di approvvigionamento. Tuttavia, soprattutto nelle città, si può notare un miglioramento della situazione economica post-sovietica.” Questo è probabilmente il motivo per cui le donne rumene non non vengono più in Italia per lavorare come badanti.
Secondo le statistiche, nel Veneto il numero degli infermieri rumeni è diminuito del 4% tra il 2013 e il 2022, passando dal 25% al 21%. D’altro canto, anche il numero degli infermieri italiani ha registrato un calo, dal 7% al 6%, viene precisato. Corriere della Sera.
Alberto Gallas sottolinea il potenziale delle altre regioni: “Le future fonti saranno l’Africa e il Sud-Est asiatico. In realtà in Veneto c’è una maggiore apertura verso gli infermieri di diversa provenienza, e le persone provenienti dall’Asia e dall’Africa hanno, per la loro cultura, un grande rispetto per gli anziani.
Uno dei principali ostacoli in questo settore resta legato alla regolamentazione dei permessi di lavoro.
“L’unica soluzione praticabile per il futuro sono i decreti sui flussi migratori, i cui tassi attualmente sono bassi”, aggiunge Gallas.
Secondo i dati ufficiali dell’INPS, il numero degli infermieri con contratto di lavoro regolare in Veneto è sceso da 75.156 nel 2013 a 69.797 nel 2022.
“Abbiamo circa 70.000 lavoratori autorizzati e possiamo supporre che il numero dei lavoratori non autorizzati sia leggermente superiore. La stima finale è di circa 150.000 infermieri in Veneto”, spiega Gallas.
– Follow-up dopo l’annuncio –
Secondo i dati Istat, oggi in Italia sono 1.005.000 le badanti, di cui il 60% lavora in nero, in nero.
Nel contesto di un sistema sanitario già sovraccarico e di una popolazione che invecchia, questo problema non può essere ignorato.
Di fronte a una domanda sempre crescente di assistenza domiciliare, diventa imperativo adattarsi alle nuove realtà demografiche e legislative.
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