Profughi rumeni che hanno trovato rifugio in Italia. L’ambasciatore italiano afferma che esiste “un accordo politico” per il trasferimento dei poteri, ma ci sono anche “aspetti che esulano dall’ambito dell’Esecutivo”.

Dragos Savulescu, foto: Agerpres

Romania e Italia hanno un impegno politico riguardo alla possibilità per le persone condannate nel loro Paese di origine di scontare la pena in quello Stato, ma ci sono anche “aspetti” che esulano dall’ambito dell’Esecutivo, ha spiegato in un’intervista ad Agerpres. , l’ambasciatore italiano a Bucarest, Alfredo Maria Durante Mangoni. Vi ricordiamo che negli ultimi anni l’Italia è diventata il rifugio di famosi fuggitivi rumeni che cercano di fuggire dal carcere, tra cui l’ex barone PSD di Neamț Ionel Arsene, l’ex leader del DIICOT Alina Bica, l’uomo d’affari Dragos Săvulescu o Mario Iorgulescu. , figlio del presidente della Lega calcio professionistica, Gino Iorgulescu.

  • “Entrambi i governi sono pienamente consapevoli della situazione dei rifugiati, ma non solo dei rifugiati. Vorrei anche sottolineare la nostra principale preoccupazione, vale a dire le condizioni di detenzione dei cittadini italiani detenuti in Romania.
  • La nuova dichiarazione congiunta sul tema del rafforzamento del partenariato strategico, adottata dai due primi ministri, prevede anche un impegno politico, perché parliamo di questioni giudiziarie e dobbiamo ovviamente rispettare l’indipendenza e l’autonomia della magistratura e consentirne la corretta attuazione delle norme comunitarie in materia di cooperazione in materia penale e di esecuzione delle pene. Ma c’è un impegno politico riguardo alla possibilità per le persone condannate nel loro Paese di origine di scontare la pena nel loro Paese di origine”, ha detto l’ambasciatore italiano a Bucarest.

Il diplomatico ha spiegato che questo significa portare in Romania persone condannate dai tribunali rumeni per crimini economici, finanziari o, ad esempio, corruzione.

“Si tratta invece di consentire ai cittadini italiani, dopo una condanna definitiva, di scontare la pena in Italia. I due governi non possono andare oltre questi aspetti che esulano dalle competenze dell’Esecutivo”, ha aggiunto. .

L’ambasciata, ha spiegato, segue da vicino il caso dei giovani italiani detenuti in Romania: “Li abbiamo visitati e seguiremo da vicino il loro processo. L’appello inizierà la prossima settimana, davanti al Tribunale di Costanza”.

Negli ultimi anni l’Italia è diventata, insieme alla Grecia, il rifugio di famosi fuggitivi rumeni che cercano di fuggire dal carcere.

L’esodo dei condannati a tempo indeterminato dalla Romania verso l’Italia è stato fino al 2021 una garanzia di fuga dal carcere sulla base di una legge permissiva. Dopo la modifica della norma, i detenuti rumeni pianificano la loro fuga ottenendo un permesso di soggiorno e aprendo attività commerciali sul territorio italiano, scrive Europa Liberă.

Nella lista dei famosi fuggitivi che hanno trovato rifugio in Italia figurano: l’ex barone del PSD di Neamț Ionel Arsene, l’ex leader del SRI Daniel Dragomir, l’imprenditore Dragos Săvulescu, Mario Iorgulescu, Alina Bica, l’ex deputato Marian Zlotea, Cornel Bogdan Popa, ex direttore del Municipio della Capitale e uomo d’affari Romeo Albu, gli ultimi due condannati nel caso di corruzione Sorin Oprescu.

Attilio Trevisan

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