Leonardo da Vinci era un uomo dalla personalità complessa e frammentata fin dalla tenera età. Esteriormente era brillante ed estroverso, ma interiormente desiderava pace e solitudine. Aveva bisogno della propria compagnia e della calma del mondo in cui era cresciuto. Questa divisione si vede meglio nel suo atteggiamento nei confronti delle questioni sessuali.
È probabile che Leonardo da Vinci sia venuto a conoscenza della sua omosessualità durante la sua permanenza nello studio del Verrocchio all’età di 13-15 anni. Questa esperienza di iniziazione alla vita sessuale non è rara tra gli artisti dell’epoca. Infatti, intorno al 1470, in Germania, un omosessuale si chiamava Florenzer.
Sebbene nel XV secolo a Firenze la legge prevedesse la pena di morte per la sodomia, l’omosessualità era accettata in corporazioni come quelle di artisti visivi, scrittori o musicisti. Uno di questi esempi è il maestro di Leonardo, Andrea Verrocchio, che viveva sotto lo stesso tetto dei suoi giovani assistenti e apprendisti. In un tale ambiente il giovane da Vinci si sentì certamente incoraggiato, ma la libertà sessuale di cui godeva fu improvvisamente interrotta da un incidente che lo segnò per tutta la vita. A 23 anni viene pubblicamente accusato di sodomia.
All’inizio del 1476 una denuncia anonima indica che Leonardo da Vinci con altri 3 giovani abusò sessualmente di un certo Jacopo Saltarelli. La prima udienza si è tenuta il 9 aprile, ma il giudice ha chiesto il rinvio al 7 giugno. I due mesi di attesa devono essere stati terribili per l’artista, minacciato con un paletto. A giugno i tre uomini sono stati rilasciati e pochi giorni dopo il caso è stato archiviato e le accuse archiviate.
Sebbene ci siano pochi dettagli su questo caso, sembra che uno degli imputati fosse un certo Lionardo de Tornabuoni, parente di Lorenzo il Magnifico, la cui madre era nata Tornabuoni. In pratica, Leonardo era caduto come una mosca nel latte per cercare di screditare la famiglia Medici.
Il processo Saltarelli fece precipitare Leonardo in una crisi emotiva e psicologica. Oltre alla minaccia di essere bruciati sul rogo, tutti gli imputati sono stati bollati come pervertiti sessuali anche dopo la loro assoluzione. Il giovane da Vinci si vergognava molto del modo in cui veniva esposto pubblicamente e doveva fare i conti con un forte senso di disonore. Durante il processo, Leonardo sperimentò uno stato di estrema ansia, che ebbe un impatto irreparabile sul suo equilibrio affettivo e sessuale.
Dopo l’aprile del 1476, il giovane estroverso, sicuro di sé ed energico lascia il posto a un adulto diffidente, difensivo nei rapporti con gli altri ed estremamente discreto nella vita personale. Fortunatamente per i posteri, il genio e la passione rimasero immutati.
Mi chiamo Rareș Hăbeanu e fino a quando non ci incontreremo di nuovo, ricorda: la storia ci aiuta a capire il presente e a fare le scelte giuste per il futuro.
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