Perché i detenuti rumeni fuggono in Italia? Stelian Ion dice che il motivo ha a che fare con il sistema giudiziario statale europeo: “Lì hanno trovato delle piccole porte che hanno usato per anni. Alcune sono state chiuse nell’aprile 2021 quando l’Italia ha cambiato la legislazione, ma apparentemente in modo inefficace. Anche dopo questo momento, dopo il cambio della legislazione italiana, si sono aperte altre scappatoie e altre scappatoie che purtroppo vengono utilizzate con successo da questi latitanti.si può anche parlare di una imperfetta legislazione rumena, e qui la responsabilità ricadrebbe principalmente sull’autore morale di questi Codici con tanti problemi, cioè con il signor Predoiu”.
L’ex ministro della Giustizia propone una soluzione: “Ho recentemente proposto un progetto che è in fase di analisi al Senato e che spero trovi appoggio. Quando dico che ho proposto, mi riferisco ovviamente ai parlamentari dell’URSS. Con la modifica dei Codici si sono verificati alcuni slittamenti e tra le finalità per le quali si istituiscono misure preventive è stata omessa una finalità molto importante, quella di impedire l’evasione dell’esecuzione della pena. Abbiamo anche proposto di aumentare il periodo durante il quale può essere avviato il controllo giurisdizionale, potrebbe essere utilizzato con successo per un periodo più lungo, anche nella fase processuale. Abbiamo anche proposto altre possibilità per i magistrati, ad esempio affinché i giudici possano istituire la misura preventiva contestualmente alla decisione del tribunale”.
“Sta succedendo qualcosa in Italia”
Stelian Ion dice quello che trova più grave: “Mi sembra grave che una volta che questi latitanti sono partiti, accada qualcosa in Italia, le richieste dei tribunali rumeni (…), che si occupano dell’esecuzione e di più, vengono respinte porta a una sorta di reindividualizzazione delle pene, cosa molto irritante, cioè se ti fidi del sistema giudiziario in Romania, se si parla di aumentare il VCM, ecc., perché dobbiamo ancora discutere le pene applicate dalla giustizia rumena e otteniamo indirettamente una ridistribuzione delle pene? Perché vengono applicate tutte le leggi di grazia che sono state adottate in Italia e, in questo modo, l’esecuzione delle altre pene avviene attraverso l’applicazione della legge italiana sull’esecuzione penale”.
Secondo lui, il problema dovrebbe essere discusso all’interno del Consiglio GAI: “È un problema europeo, va trattato come tale e qui si possono fare certe cose (…). Ecco perché, all’interno del Consiglio GAI, questi Dovrebbero essere chiarite le norme europee sulla cooperazione giudiziaria in materia penale.Ad un certo punto, è possibile che i tribunali rumeni deferiscano determinati casi di questo tipo alla Corte di giustizia dell’Unione europea e queste cose saranno chiarite, ma fino a quando non saranno chiarito, è importante che la questione sia discussa lì, in seno alla GAI, con gli altri ministri della giustizia dell’UE, che si capisca che di fatto si fa un grande danno alla magistratura in Romania e che, in questo modo, le nostre istituzioni sono screditato”.
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