“Un uomo di Dio e della Chiesa”. Sabato 14 gennaio 2023, Papa Francesco ha partecipato ai funerali del cardinale australiano George Pell, arcivescovo emerito di Sydney e prefetto emerito della Segreteria dell’Economia. Il presule australiano è morto a Roma, dove era venuto per i funerali di papa Benedetto XVI. Aveva 81 anni. Il suo corpo senza vita sarà tumulato nella cripta della Cattedrale di Sydney.
Città del Vaticano – Adrian Danca
14 gennaio 2023 – Vatican News. Sabato 14 gennaio, Papa Francesco ha partecipato alla messa funebre del cardinale australiano George Pell, arcivescovo emerito di Sydney e prefetto emerito della Segreteria per l’Economia. Il presule australiano, 81 anni, ha partecipato ai funerali di papa Benedetto XVI. Pochi giorni dopo, il card. Pell ha presentato le meditazioni per gli esercizi spirituali di alcune comunità carismatiche, organizzate presso il Santuario di San Pio in Pietrelcina – “Padre Pio” – a San Giovanni Rotondo (Italia). Morì in un ospedale di Roma per complicazioni cardiache a seguito di un intervento chirurgico all’anca.
Uno telegramma di cordoglio, Papa Francesco ha ricordato con gratitudine “la sua testimonianza coerente e coinvolgente, la sua dedizione al Vangelo e alla Chiesa, in particolare l’assidua collaborazione offerta alla Santa Sede nell’ambito della recente riforma economica, della quale ha posto le basi con determinazione e saggezza” . Nello stesso telegramma, il papa ha detto di pregare per l’eterno riposo della sua anima affinché «questo servo fedele, che senza esitazione ha seguito il suo Signore con perseveranza anche nell’ora della prova, possa essere accolto con gioia il cielo e ricevere la ricompensa di pace eterna».
Durante la sacra liturgia funebre, celebrata sabato all’altare del pulpito dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio, papa Francesco ha presieduto la preghiera dell’ultima raccomandazione e la preghiera di commiato.
Durante l’omelia della Santa Messa, il Cardinale Giovanni Battista Re ha dichiarato che “l’inaspettata fine dell’esistenza del Cardinale Pell ci ha colto tutti di sorpresa perché, pochi giorni fa, era presente tra noi per concelebrare la Santa Messa Esequiale del Papa Emerito Benedetto XVI sulla spianata di questa basilica e, nonostante i suoi 81 anni, sembrava godere di buona salute. Ricoverato in ospedale per un’operazione all’anca, si sono verificate diverse complicazioni cardiache che ne hanno causato la morte”. “Illuminati e fortificati dalla fede in Cristo risorto – ha detto il card. Re – ci siamo riuniti attorno a questo altare e al corpo senza vita del card. Pell per affidare la sua anima a Dio e perché sia accolta nell’immensità del suo amore nella vita senza fine.”
Il Decano del Collegio cardinalizio ha ricordato che “gli ultimi anni della sua vita sono stati segnati da una condanna ingiusta e dolorosa. Nel giugno 2017 è stato accusato di abusi sessuali in Australia, con il processo che si è concluso in carcere. Il cardinale Pell ha trascorso ben 404 giorni nella cella di due carceri di massima sicurezza, a Melbourne e poi a Barwon, anche con un periodo di isolamento. Nell’aprile 2020, L’Alta Corte d’Australia lo ha assolto con un verdetto di non colpevolezza, dopo di che è stato rilasciato dalla prigione. È stata un’esperienza di grande sofferenza, sopportata con fiducia nel giudizio di Dio, dando l’esempio di accettare la punizione, anche ingiusta, con dignità e serenità. La fede e la preghiera furono per lui una grande consolazione e sostegno in questa triste vicenda. Per far sapere che la preghiera e la fede aiutano tanto nei momenti difficili della vita, ma anche per sostenere chi deve soffrire ingiustamente, ha pubblicato un diario sulle lunghe giornate in carcere». Il cardinale Pell è venuto a Roma, ricevuto in udienza privata da papa Francesco.
Nell’omelia il Presule ha ricordato alcune tappe importanti della vita del defunto Cardinale australiano, ordinato sacerdote nel 1966 proprio nel cuore della Basilica di San Pietro dopo essersi specializzato in teologia presso la Pontificia Università Urbaniana. Pochi anni dopo, divenne dottore in filosofia all’Università di Oxford. Dopo diverse missioni pastorali e formative, fu nominato vescovo ausiliare a Melbourne, poi arcivescovo e metropolita della stessa arcidiocesi, tanto che nel 2001 divenne arcivescovo di Sydney, dove accolse Benedetto XVI in occasione delle Giornate Mondiali della Gioventù. 2008. Nel 2013 Papa Francesco lo chiama a far parte del Consiglio di Cardinali incaricato di riorganizzare la Curia Romana e nel 2014 viene nominato Prefetto della Segreteria per l’Economia.
Fu «uomo di Dio e uomo di Chiesa», ha dichiarato il card. Re al termine dell’omelia, «caratterizzato da una fede profonda e da una grande solidità di dottrina, che difese sempre senza titubanze e con coraggio, ansioso solo nell’essere fedeli a Cristo. Come ha rivelato in più occasioni, soffriva per l’indebolimento della fede nel mondo occidentale e per la crisi morale della famiglia. A Dio, buono e ricco di misericordia, affidiamo questo nostro fratello, pregando che Dio lo accolga nella pace e nel calore del suo amore”.
Il corpo senza vita del defunto cardinale australiano sarà trasportato in aereo in Australia per essere sepolto nella cripta della cattedrale di Sydney insieme ai suoi predecessori che sono passati al Signore.
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