I biologi del prestigioso Istituto di Ricerche Marine “Grigore Antipa” di Constanța hanno recentemente importato dall’Italia 250 avannotti di orata, con l’obiettivo di acclimatarli nel nostro Paese.
Attualmente gli avannotti di orata sono in quarantena, dove sono attentamente monitorati. Se l’esperimento avrà successo, questo pesce, spesso presente nel Mar Adriatico o nel Mediterraneo, potrebbe essere allevato nelle acque del Mar Nero, aprendo così nuove prospettive per il settore ittico locale.
In pochissimo tempo potremmo mangiare l’orata nera
Dopo due settimane il pesce sarà in una piscina ossigenata a 21-24 gradi Celsius. I biologi li osserveranno attentamente per vedere se ricevono cibo a sufficienza, se sono stressati o se si stanno ammalando.
“Il nostro interesse è trasferirli in acque la cui salinità assomigli esattamente a quella del Mar Nero. Il nostro obiettivo principale è simulare approssimativamente i passaggi che dovrebbe compiere un investitore che desideri allevare orate in gabbia nel Mar Nero. mare l’orata può essere ottenuta solo nel Mediterraneo “, ha affermato Victor Niță, ricercatore dell’INCDM Constanța.
Se i biologi riescono ad acclimatare gli avannotti, si prevede che l’orata del Mar Nero diventerà ancora più gustosa. Secondo gli specialisti, ciò è dovuto all’abbondante presenza di fitoplancton nelle nostre acque, che conferisce loro un valore nutritivo superiore.
Un segnale incoraggiante per il successo dell’esperimento è il fatto che i pescatori locali hanno trovato anche vicino a noi esemplari di saraghi.suggerendo che questa specie potrebbe essere adattata con successo alle condizioni del Mar Nero.
I pirahna sono stati trovati anche nelle acque del Danubio
Recentemente, nelle acque del Danubio, i pescatori hanno scoperto esemplari di piranha, più precisamente piranha dal ventre rosso. Questa specie di pesce carnivoro è nota per la sua aggressività ed è originaria delle regioni dell’America centrale e meridionale, dove vive in ambienti con temperature elevate che superano i 23 gradi Celsius.
“Gli acquariofili, a un certo punto, si annoiano con queste specie di pesci, che sono piuttosto predatori, e probabilmente li buttano via, se ne sbarazzano. La legge punisce queste attività“, ha spiegato il Prof. Neculai Patriche, Dir. Scientifico, Galati Fisheries Institute, secondo Stileleprotv.ro.
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