Ora legale, colpo alle bollette. Gli italiani chiedono al governo di ritardare il cambio dell’ora di almeno un mese

In questi giorni, quando bollette costose aumentano il livello di ansia di molti cittadini europei, questo non è un dettaglio da poco. Quindi in Italia, dove i prezzi dell’elettricità sono aumentati del 59% dal 1 ottobre a 66 centesimi per kilowattora, le persone stanno facendo pressioni sul governo per ritardare il passaggio all’ora solare di almeno 30 giorni.

Un ulteriore mese d’estate significherebbe un risparmio di almeno 70 milioni di euro per il sistema elettrico italiano. Questo si aggiungerebbe ai 190 milioni già risparmiati da marzo a oggi, secondo i calcoli di TERNA, l’Agenzia italiana per l’energia.

Oltre al beneficio economico, Terna riporta anche il beneficio ambientale, con 200mila tonnellate di CO2 non immesse in atmosfera. “Dal 2004 il nostro Paese – sottolinea un comunicato TERNA di marzo – ha risparmiato oltre 1,8 miliardi di euro e 10,5 miliardi di kWh di energia elettrica con l’ora legale”. Ovviamente, più l’ora legale viene utilizzata per mesi, maggiore è il risparmio. Nel sistema attuale, l’orario invernale rimarrà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo: si tornerà all’ora legale nella notte tra sabato 25 marzo e domenica 26 marzo 2023.

Il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno in Italia genererebbe un risparmio annuo di almeno 500 milioni di euro

Scienziati della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), in collaborazione con Consumerismo No Profit, hanno pubblicato su Lancet Regional Heath Europe un appello all’ex governo Draghi ed ora al nuovo governo Meloni con il quale chiesero l’adozione permanente dell’ora legale in Italia. “I dati ufficiali forniti dall’Agenzia italiana per l’energia (TERNA) indicano che negli ultimi sette mesi sono stati risparmiati 420 milioni di kilowattora di energia elettrica grazie all’ora legale, che corrispondono a 190 milioni di euro Negli ultimi 15 anni, il calo dell’elettricità il consumo legato all’ora legale è stato calcolato in 10 miliardi di kilowattora, per un totale di 1,8 miliardi di euro risparmiati Il mantenimento dell’ora legale tutto l’anno in Italia genererebbe un risparmio energetico annuo di almeno 500 milioni di euro e una riduzione stimata delle emissioni di 200.000 tonnellate di CO2 ciascuno Tale beneficio corrisponde a 6 milioni di alberi di nuova piantumazione all’anno (considerando che ogni albero assorbe 10-30 kg di CO2/anno), con conseguenze positive per la salute umana Ulteriori benefici per la salute sono attesi dalla riduzione delle particelle prodotte dagli impianti di riscaldamento e veicoli, sono usato più frequentemente quando è buio. In questo modo l’Italia potrebbe in parte bilanciare il ritardo nell’uscita dal carbone e la riattivazione delle maggiori centrali a carbone per carenza di gas. »spiega il presidente della SIMA, Alessandro Miani, e il presidente del Consumerismo, Luigi Gabriele.

Perché il cambio dell’ora due volte l’anno non è stato abbandonato?

Negli ultimi anni il sistema dell’ora legale e invernale è stato oggetto di discussioni a livello di Unione Europea. Dopo un sondaggio a livello comunitario condotto tra il 4 luglio e il 16 agosto 2018, in cui sono state ricevute 4,6 milioni di risposte (l’84% degli intervistati era favorevole a far cadere il cambio dell’ora due volte all’anno) da tutti i 28 Stati membri dell’Unione Europea, essendo il maggior numero di risposte mai ricevuto in una consultazione pubblica dalla Commissione Europea, proposta nel 2018 per eliminare il cambio dell’ora stagionale.

I deputati hanno votato, il 26 marzo 2019, per abbandonare il cambio dell’ora due volte l’anno, a partire dal 2021. Ciascuno Stato membro doveva decidere quale ora sarebbe rimasta: ora solare o ora legale. Finora non è stata presa alcuna decisione definitiva al riguardo.

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Selene Blasi

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