I rumeni continuano a lavorare illegalmente in Italia. Per questo sono vittime di datori di lavoro abusivi che li picchiano quando rivendicano i loro diritti.
Operaio rumeno picchiato dal padrone italiano. L’incidente è avvenuto a Bologna, l’uomo era impiegato nel settore edile. È stato picchiato dal boss italiano quando ha chiesto i suoi diritti.
I carabinieri affermano che il boss italiano è stato accusato di aver commesso atti di violenza, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. È stato arrestato nella sua abitazione.
Lunedì i carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Bologna e quelli della Direzione provinciale hanno effettuato una perquisizione del sito dove operava l’azienda dell’imprenditore. L’azione è stata autorizzata da un giudice in un procedimento penale relativo al lavoro sommerso.
I lavoratori si sono lamentati del lavoro illegale
Le indagini sono iniziate nel gennaio 2022, sulla base di una denuncia presentata da un lavoratore marocchino. Operaio rumeno picchiato dal padrone italiano.
Sosteneva di aver lavorato in nero e di essere stato sfruttato fino allo sfinimento in diversi cantieri a Bologna, San Lazzaro, Ferrara e Cento.
“I lavoratori venivano svegliati all’alba e portati sul posto di lavoro, dove svolgevano turni di circa 10 ore. Avevano solo, ma non sempre, un giorno libero: lo sfruttamento era determinato da vari fattori, come il bassissimo livello dello stipendio garantito – dai 10 euro al giorno, come pattuito, si arrivava spesso a 2 o 3 euro -, ma anche le pessime condizioni abitative e di vita”, scrivono i giornalisti. Da BolognaIndiretta.
Inoltre, i dipendenti non avevano un’assicurazione medica e si vedevano detrarre dal salario, i soldi per l’alloggio e il cibo.
L’ha ricattata e l’ha picchiata
L’imprenditore ha approfittato dell’indigenza dei lavoratori, spiegano anche le autorità italiane. Sono stati spesso ricattati e minacciati di espulsione senza ricevere denaro.
Oltre al 35enne marocchino, altri due cittadini rumeni, di 35 e 50 anni, sono stati vittime di questo procedimento penale. Il più giovane di loro ha chiesto di essere pagato ma è stato schiaffeggiato, riportando ferite che richiedevano cure mediche.
La Procura italiana ha disposto anche il sequestro preventivo di un veicolo. Questo è stato utilizzato dall’indagato per portare sul posto i lavoratori sfruttati.
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