Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha deciso che il governo da lui guidato solleverà le sue obiezioni e voterà a favore dell’accordo sulla politica migratoria europea, in vista del Consiglio GAI di giovedì, dove all’ordine del giorno ci saranno i ministri degli Interni europei, ha scritto mercoledì alla stampa tedesca .
Gli Stati membri dell’UE non hanno ancora raggiunto un accordo su un meccanismo d’azione sulle crisi migratorie, la parte finale della proposta di revisione della politica migratoria europea in vista dei negoziati con il Parlamento europeo per un patto europeo su migrazione e asilo.
Un accordo europeo adottato all’inizio di giugno a maggioranza qualificata dal Consiglio Giustizia e Affari Interni (GAI) inasprisce le norme relative al diritto di asilo nell’UE, ma prevede anche un meccanismo di “solidarietà”, che consiste in quote obbligatorie di rifugiati. per gli Stati membri. L’accordo prevede quindi che gli Stati Ue debbano accogliere un certo numero di migranti provenienti da Paesi membri sotto pressione migratoria, come l’Italia, oppure versare un contributo economico di circa 20.000 euro per ogni migrante rifiutato.
Trattative in fase di stallo
Ma gli stati dell’UE devono ancora trovare un accordo su un meccanismo per gestire le crisi causate dalle ondate di migranti, e su questo tema i negoziati sono in fase di stallo a causa dell’opposizione o dell’astensione di diversi Stati membri. Un punto di divergenza è l’abbassamento degli standard abitativi e di assistenza sociale offerti ai migranti.
Mentre Ungheria e Polonia ritengono che questi standard non siano sufficientemente abbassati nella proposta presentata per il meccanismo di gestione delle crisi, la Germania ritiene che, al contrario, gli standard europei per i migranti rischino di essere abbassati troppo, posizione influenzata in particolare dal capo della Farnesina Affari, Annalena Baerbock, deputata dei Verdi che si batte per una maggiore apertura verso i migranti.
Scholz ha cambiato idea
Secondo i media tedeschi, durante la riunione governativa tenutasi alla vigilia della riunione dei ministri degli Interni europei, il cancelliere Scholz ha ordinato ad Annalena Baerbock di smettere di opporsi al meccanismo di gestione della crisi previsto nel progetto di accordo europeo sulla politica d’asilo, scrive Agerpres, subentrando a EFE.
Il meccanismo in questione prevede, tra le altre restrizioni, che gli Stati soggetti a forte pressione migratoria possano prolungare i periodi di detenzione dei richiedenti asilo e rinviare la registrazione delle loro domande. I Verdi tedeschi hanno criticato la disposizione, sostenendo che darebbe agli stati dell’UE la possibilità di eludere l’applicazione delle regole del futuro sistema europeo di asilo.
Alla domanda su un possibile cambiamento nella posizione del governo a Berlino, il capo degli Interni, la socialdemocratica Nancy Faeser, non ha voluto confermarlo. “Finora non è stato raggiunto alcun accordo tra gli Stati membri. Non solo la Germania, ma anche la Repubblica Ceca hanno segnalato problemi, così come i Paesi Bassi. Purtroppo la Polonia e l’Ungheria hanno detto ‘addio’ a tutto”, ha detto Nancy Faeser.
Ha precisato che restano da discutere tra i ministri degli Interni europei diversi aspetti, come ad esempio i criteri per definire una situazione di crisi che consentano l’attivazione del meccanismo.
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