Nuove testimonianze di rumeni in Italia, dopo la comparsa di nuovi casi di coronavirus nelle ultime ore

Nel gruppo ROMANII DIN ITALIA, i nostri connazionali che vivono in questo Paese si scambiano opinioni, analizzano la situazione, condividono informazioni raccolte sui social network o trovate attraverso i media, pensano a come dovrebbero proteggersi meglio e cosa’ devono affrontare. di una possibile epidemia: “La casa è la nostra fuga!”, scriveva Dorian, convinto che il ritorno a casa, in Romania, avrebbe tutelato la salute dei cittadini andati all’estero. “Dovremmo tornare a casa, in Romania, e le frontiere dovrebbero essere chiuse”, dice, citato da rotalianul.com.

Uno dei membri del gruppo ROMANII DIN ITALIA ritiene che i rumeni non possano isolarsi. “Non possiamo isolarci!” scrive Georgeta, e Dorian propone una “soluzione”: “In Romania vai e rimani in campagna, perché l’aria è pulita, mangi, bevi un bicchiere di vino e il virus non fa proprio niente”. non ho alcuna possibilità.”

“Per fortuna posso dire da lontano che sto monitorando la situazione dei contagi da questo virus. Sono d’accordo con tutte le misure prese dal governo italiano, compreso il fatto che ha fatto entrare nel Paese tutte le persone fuori dai confini che, in “, in un modo o nell’altro, sono stati esposti al contatto con questo virus. Lo hanno fatto a tutti i rischi e questo significa solidarietà, umanità, responsabilità! Per questo posso esprimere tutto il mio rispetto allo Stato italiano”, ha scritto Ștefania Vasile, che vive a Sicilia, regione risparmiata dal coronavirus.

Il coronavirus provoca insoddisfazione anche nei confronti del sistema sanitario rumeno, nel quale non si ha fiducia. “Hai l’impressione che il Ministero della Salute rumeno possa controllare un’eventuale epidemia di coronavirus? Non credo, e non è perché non abbiamo buoni medici, li abbiamo, ma sono pochi, c’è mancanza di personale in tutti gli ospedali del Paese… E poi, sapete di cosa si tratta… chiunque può scappare!”, scrivono al gruppo i romeni in Italia.

Il Ministero della Salute chiarisce il pericolo rappresentato dalla contaminazione da virus 2019-nCoV e scrive quanto segue:

“Come altre malattie respiratorie, la contaminazione con il nuovo coronavirus può causare sintomi lievi, come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, o sintomi più gravi, come polmonite e problemi respiratori. Raramente può essere fatale. Le persone che hanno maggiori probabilità di presentano sintomi gravi sono gli anziani e quelli con patologie preesistenti come diabete o malattie cardiache.”

La Farnesina ha creato un gruppo di lavoro sul coronavirus presso l’Ambasciata di Romania in Italia. E Raed Arafat, capo del Dipartimento per le situazioni di emergenza, invita i rumeni che desiderano venire nel Paese dall’Italia a informare l’ambasciata romena della compagnia aerea prescelta.

I cittadini rumeni in Italia possono chiamare il numero verde 1500 attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dove le informazioni sono fornite in italiano, inglese e cinese.

I cittadini rumeni possono richiedere assistenza consolare ai numeri telefonici dell’Ambasciata di Romania a Roma: +390683523358; +390683523356; +390683523352; +390683523344, le chiamate vengono inoltrate al Centro di Contatto e Assistenza per i Cittadini Rumeni all’Estero (CCSCRS) e gestite dagli operatori del Call Center, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Inoltre, i cittadini rumeni che si trovano in una situazione difficile e di particolare emergenza hanno a disposizione il numero telefonico permanente della Rappresentanza diplomatica della Romania in Italia: +393451473935, rispettivamente uffici consolari a Trieste: +39 340 8821688; Milano: +39 366108 1444; Torino: +39 338 756 8134; Bologna: +39 349 1178220; Bari: +39 334 604 2299; Catania: +39 320 965 3137.

Dove i rumeni si sentirebbero più sicuri di fronte al coronavirus, in Italia o in Romania, ci ha detto anche Ștefania Vasile, una rumena siciliana:


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Serena Megna

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