“Non vogliamo tornare da nostra madre, abbiamo fame”. Due fratelli in difficoltà, di soli 4 e 6 anni, cercano famiglia. Pietro e Paolo furono ritrovati soli e abbandonati in Italia

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I due fratelli sono stati trovati dalla polizia nei pressi della tangenziale di Roma. Sporchi, affamati, con lividi e cicatrici sui corpicini, segni delle percosse ricevute negli anni. I bambini, di soli 4 e 6 anni, erano in uno stato di completo abbandono e le loro prime parole sono state un grido di aiuto: “Non vogliamo tornare da mamma, abbiamo fame, vogliamo il gelato!”

Da Veronica Micu il 08.09.2023, 12:10

Il Policlinico Universitario Umberto I di Roma ha deciso di raccontare la storia di Pietro e Paolo e lo ha fatto qualche giorno fa, pubblicando un lungo messaggio sui social. Una storia che risale al 10 maggio scorso, quando questi due fratelli arrivarono in ospedale malnutriti, spaventati, disorientati, ma soprattutto affamati. Poco prima delle 17, la polizia ha portato i bambini al pronto soccorso: li avevano trovati soli e abbandonati in un’area fuori dalla tangenziale, con segni di malnutrizione e contusioni sul corpo. I medici hanno subito capito che si trattava di un grave caso di abuso.

Picchiato e malnutrito. Mangiavano la terra per soddisfare la loro fame

Sono stati subito ricoverati nel reparto di terapia intensiva pediatrica, poi trasferiti in gastroenterologia. Un team multidisciplinare si è preso cura di loro, gestendo tutte le conseguenze dell’abuso. “Entrambi soffrivano di gravi problemi nutrizionali. La malnutrizione era così grave che alcuni esami suggerivano, a causa dei residui trovati nel loro stomaco, che avessero mangiato terra”, si legge sulla pagina Facebook dell’ospedale.

“Una storia di lotta e rinascita”

Per questo i medici hanno lavorato con i più piccoli anche a livello psicologico. E non è stato facile: “Le cure e le attenzioni non si limitano all’aspetto medico. Cinque infermieri dedicati, coordinati dal dottor Carmine Rullo, si sono alternati nel prendersi cura di loro, 24 ore su 24, instaurando un rapporto di fiducia. E la salute di Petru e Pavel migliorava ogni giorno. Se all’inizio evitavano il contatto visivo, con il tempo e grazie all’affetto ricevuto, la loro confidenza è cresciuta, lasciandosi anche abbracciare. Il piccolo Petru, nonostante avesse 4 anni quando è arrivato al pronto soccorso, non sapeva più camminare. Ma con l’aiuto dei fisioterapisti ha imparato a camminare, ad andare in scooter e persino a ballare. Il loro percorso verso la rinascita è stato illuminato dalla generosità dei volontari, dai tanti doni ricevuti e dall’immenso amore di tutti. gli operatori sanitari che li hanno curati. Un affetto infinito, dimostrato ogni giorno da infermieri, medici e personale ospedaliero, per portare negli occhi dei due piccoli un barlume di serenità e di speranza.”

In tutto questo tempo, la collaborazione tra l’assistenza sociale ospedaliera e le istituzioni competenti ha portato a importanti decisioni legali per garantire il benessere dei bambini. “Le indagini – si legge nel messaggio dell’ospedale – hanno confermato il grave stato di abbandono dei bambini e la totale irresponsabilità dei genitori, ai quali è stata revocata l’autorità sui piccoli”.

I bambini sono ora adottabili. Un felice epilogo di una storia dolorosa

Pierre e Paul ora vivono serenamente in una casa famiglia e sono adottabili.

Il ragazzo più grande è stato rilasciato il 6 luglio, ma il fratello più giovane lo ha poi raggiunto dopo essersi sottoposto ad un delicato intervento di neurochirurgia pediatrica per rimuovere i coaguli di sangue causati da anni di percosse che gli avevano lasciato pressione sul cervello compromettendo la sua vista e altre funzioni. “La settimana scorsa sono tornati in ospedale per un controllo e le loro condizioni di salute sono migliorate notevolmente. È la storia di una lotta e di una rinascita, resa possibile dallo spirito di sacrificio, collaborazione e dedizione al lavoro di professionisti straordinari. Noi “Spero che i nostri due angeli abbiano presto una famiglia che li ami e garantisca loro un futuro pieno di gioia e soddisfazioni. Dopo quello che hanno vissuto nei primi anni della loro vita, nessuno merita più di loro”, concludono il messaggio da Roma i rappresentanti dell’ospedale.

Oggi, tenendosi per mano, i due fratelli aspettano una madre e un padre che li raccolgano sotto il loro tetto, li proteggano e li amino incondizionatamente.

Serena Megna

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